Nonostante questa città si affacci su uno splendido golfo, quello tra Gela e la portualità continua a palesare segnali e contrasti di una relazione alquanto tribolata, frutto un rapporto dialettico altamente conflittuale, in cui arrivano a volare anche gli schiaffi.
Perché di schiaffo trattasi, peraltro fragoroso e di cui si sente ancora l'eco, quello dato alla città ed a chi la rappresenta, qual è appunto il sindaco, subito dallo stesso Lucio Greco a “Palazzo dei normanni” a Palermo, allorché la commissione alle attività produttive votò favorevolmente il definanziamento (150 milioni) della darsena commerciale, previsto da una delibera di giunta presieduta da Nello Musumeci. A rappresentare in toto la maggioranza che deliberò in commissione contro i soli pentastellati rimasti ad opporsi, furono i deputati di Forza Italia che a Gela appoggia il sindaco ed è parte integrante della maggioranza, con tanto di assessore designato.
E come definire altrimenti, se non l'ennesimo schiaffo che si vedono costretti ad incassare i gelesi ed il loro primo cittadino, ad opera della burocrazia regionale nelle cui maglie, lacci e lacciuoli, è rimasto affossato l'iter per il dragaggio del porticciolo, da finanziare con quasi 6 milioni detratti dalle compensazioni eni, cioè soldi dei gelesi. Un paradosso a tutti gli effetti, per una fregatura senza precedenti: e di fregature questo territorio ne ha collezionate non poche negli anni, eccome.
Sicché, i cittadini riuniti nel Comitato per il porto di Gela sono tornati a farsi sentire con la missiva inviata al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nonché al sindaco Lucio Greco ed ai deputati regionali espressi dal territorio, quali il piddino Giuseppe Arancio ed i grillini Nuccio di Paola e Ketty Damante, volta ad ottenere nuove informazioni su una vicenda inghiottita negli ultimi mesi da un silenzio assoluto: «considerati i forti ritardi nell’iter procedurale – si legge nella nota inviata ai media dal Comitato – per i lavori di riqualificazione del porto rifugio di Gela da parte della Regione siciliana, si chiede di convocare con urgenza un incontro con tutti gli enti preposti, dipartimento protezione civile regionale della regione Siciliana, ministero dell’ambiente e lo scrivete comitato, per la verifica dello stato dell’iter procedurale per i lavori di riqualificazione del porto rifugio di Gela».
Quando a dicembre si pervenne al “parere Ispra” atteso per mesi, la convinzione un po' di tutti era quella di un deciso avvicinamento alla conclusione dell'iter. Il messaggio che passò fu quello di essere prossimi a completare il tormentoso percorso procedurale, per poi scoprire invece che quel “parere”, propedeutico all’emanazione dell’atto finale, richiedeva alcune integrazioni a livello regionale. Un imprevisto come quello del gioco del monopoli che ti fa tornare indietro. Intervenuto nella vicenda, il senatore gelese del M5S, Pietro Lorefice ha confermato che l'iter si è di nuovo arenato negli uffici regionali, mentre al Ministero attendono.
Solo schiaffi per Gela, dunque. Schiaffi che, peraltro, sviano anziché riallineare nella retta via il sindaco nella prospettiva di un hub del mediterraneo. E' bastato l'accenno ad alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale in Commissione Trasporti alla Camera, Pasqualino Monti, sulla possibilità di una piattaforma logistica per Gela, per convincere il Sindaco della loro bontà, ringraziando la parlamentare nazionale Giusi Bartolozzi, financo lodata dallo stesso Lucio Greco, per l'azione mediatrice che si riproposta di svolgere. Il sindaco è stato ricevuto dal sopracitato Monti e subito dopo ne ha parlato, fra le altre cose, anche con il Presidente della Regione, Musumeci. A breve – si legge nella nota inviata ai media da “Palazzo di città”, è previsto un incontro con il già citato Pasqualino Monti, Presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia Occidentale, e del Provveditore Regionale per le Opere Pubbliche, per discutere delle mosse necessarie per far aderire Gela all'autorità portuale, come, del resto, già concordato nel corso dell'ultimo incontro con Monti, pochi giorni fa».
Greco quindi vira ad ovest, facendo storcere il naso a non pochi, compreso chi scrive. Il circolo gelese “Federico II” di “Unità siciliana – Le Api” ricorda opportunamente che «per evitare strumentalizzazioni autolesioniste e concorrenze rovinose, è bene ricordare che Gela fin dal 2016 fa parte dell’area logistica integrata (Ali) del quadrante della Sicilia orientale costituita: dall’Adsp del Mare della Sicilia Orientale (Catania/Augusta); dall’Adsp del Mare Ionio (Messina); dagli Interporti di Catania e di Melilli; dall’Autoporto di Melilli; dai porti di Gela, Siracusa e Pozzallo; per un area complessiva dotata di un piano strategico che elenca le opere infrastrutturali di comune interesse. Lo sviluppo dell’intera area – prosegue uno dei circoli gelesi del movimento sicilianista in un post sulla sua pagina facebook – è a reciproco vantaggio, perciò bene farebbe il sindaco di gela a chiedere di far parte anche della Adsp di Catania/Augusta e non cercare avventure altrove che porterebbero solo danno al nostro territorio.
Il nostro primo cittadino bene farebbe, altresì, a ricondursi al protocollo d’intesa del 2014 ed all’accordo di programma del 2018 perché quei contenuti si realizzino, magari integrati dalla richiesta di realizzate un gate del mediterraneo nella nostra città».
A questo punto, aggiungiamo, diventa persino inutile ricordare le innumerevoli e comprovate ragioni per cui l'unica prospettiva valida, ai fini di un definitivo rilancio di tale vocazione, è quella di un collegamento della portualità e retroportualità logistica gelese, all'autorità di sistema portuale di Catania e Augusta nella Sicilia orientale. Diventa inutile, perché è chiaro che ancora una volta si mette tempo alle cose, si sposta la linea del traguardo di ogni progetto, perché la volontà è quella di fare della portualità gelese il grande argomento, lo spot per antonomasia oramai, da fare spendere in campagna elettorale a qualche amica/o candidato/a alle prossime elezioni regionali e politiche. Il che, sull’argomento in questione equivarrebbe ad una bocciatura piena per il sindaco Greco.