La cronaca giudiziaria di questi giorni ha riportato alla memoria la terribile vicenda accaduta nel luglio di quattro anni fa, quando una donna trentanovenne, Concetta Legname, trovò la morte nell’incendio della propria abitazione, al quarto piano di un immobile in Via Novara.
Il rogo fu seguito da diverse decine di persone. Intervennero i Vigili del Fuoco con l’autoscala, ma l’attrezzatura si inceppò e restò ferma per qualche minuto. Nel frattempo il fuoco divampava e la povera donna, probabilmente, era già stata avvolta dalle fiamme, era già morta carbonizzata.
I soccorsi sono giunti in ritardo? La donna, con maggiore tempestività, avrebbe potuto essere salvata? Non si può dire, soprattutto in presenza di indagini effettuate dalla Magistratura, indagini che nei giorni scorsi hanno portato alla richiesta di archiviazione: non ci sarebbero responsabilità per eventuali ritardi. Ma i legali della vittima si sono opposti all’archiviazione, chiedendo un approfondimento di indagini.
Se sulla specifica vicenda deciderà la Magistratura il fatto porta ad alcune riflessioni di carattere generale. Personalmente ho grande fiducia nei Vigili del Fuoco, gente che spesso ha pagato anche con la propria vita la missione di salvare altre vite umane. Credo però (e mi piacerebbe essere smentito)che le attrezzature di cui dispongono non siano proprio nuovissime, e comunque presentino parecchie lacune.
Dopo il rogo di quattro anni fa si scoprì che in tutta la Sicilia esistono solo tre auto-teloni, a Palermo, Catania e Caltanissetta. Quindi, nel caso di un incendio al quarto o quinto piano di un edificio, togliamoci dalla testa le immagini che vediamo nei film o nelle serie poliziesche, con le persone che si gettano dalle finestre per atterrare sane e salve con abbracci finali. Se ciò dovesse succedere a Gela, o si attende l’autoscala (sperando che non si inceppi) o si attende, dopo circa due ore, il telone che deve arrivare da Caltanissetta trasportato da un fuoristrada.
La domanda scomoda quindi è: perché i Vigili del Fuoco di Gela, città di oltre settantamila abitanti, non devono avere a disposizione un auto-telone? Il Governo non ha i fondi necessari? D’accordo, ma l’amministrazione comunale (ed in particolare il Sindaco, che è responsabile della Protezione Civile sul territorio) potrebbe, concordemente con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, provvedere ad acquistare e donare al presidio di Gela un auto-telone perché sia utilizzato nella nostra città (servendo all’occorrenza anche a Butera e Niscemi). Il costo di un auto-telone si aggira intorno ai trentamila euro, non sono cifre da capogiro, ma il beneficio potenziale è immenso: in caso di incendi si potrebbero salvare vite umane, e questo non ha prezzo.
E allora, tra le tante chiacchiere spesso inutili sui “rapporti tra maggioranza e opposizione”, sugli “appoggi esterni”, sulle “verifiche di maggioranza”, sui “cambi di casacca” ed altre oscene amenità, si pensi a spendere qualche euro per un buon motivo.
Del resto le varie associazioni di Protezione Civile esistenti a Gela svolgono prevalentemente opera di prevenzione. E opera di prevenzione è dotare i Vigili del Fuoco di Gela di un auto-telone. Sperando che non debba mai essere usato. Ma sentendoci protetti per il solo fatto di averlo.