Sulla nomina del commercialista gelese Totò Sauna (nella foto) alla guida dell’Ato rifiuti in liquidazione, il sindaco Lucio Greco tuona fulmini e saette i cui lampi illuminano il gran polverone alzato con le sue dichiarazioni apertamente contrarie a tale affidamento gestionale:
«la scelta da parte del sindaco di Riesi di proporre come commissario liquidatore dell'ato rifiuti il gelese Sauna mi meraviglia non poco. Da un sindaco di Riesi, che avrà messo piede a Gela si e no due o tre volte, mi sarei aspettato, per una carica così importante e delicata, quantomeno di essere preventivamente consultato».
La reazione di Greco è a dir poco piccata e non solo contro il primo cittadino riesino Chiantia, ma anche contro quello niscemese Conti: «aver preferito, invece, annunciare, a sorpresa e inaspettatamente, il nome del professionista gelese – sospetta Greco – mi fa pensare ad un piano ben studiato e minuziosamente orchestrato, al fine di garantire un certo potere e dei vantaggi a favore di qualche gruppo o area politica. Trovo anche strano – prosegue il sindaco gelese - che il sindaco di Niscemi abbia condiviso le posizioni del suo collega di Riesi.
Lo trovo strano e paradossale, e sotto certi aspetti persino inquietante, perchè cercare di impedire al comune capofila di indicare, dopo la disastrosa esperienza di Panebianco, un professionista del calibro di Lucisano appare come un tentativo di delegittimare il ruolo centrale e ineludibile del sindaco della città più grossa della provincia».
Per poi, infine, alzare il tiro: «tocca al sindaco di Gela, il solo a conoscere le dinamiche della propria città, avanzare delle proposte e dare delle direttive che tengano conto di tutti gli aspetti legali in grado di superare vecchi schemi e sorpassate logiche politiche. Faccio fatica a comprendere le ragioni che hanno spinto il sindaco di Riesi, con la condivisione del sindaco di Niscemi, a proporre un professionista gelese.
Non vorrei che dietro tale scelta ci fossero dei politici di Gela che hanno a cuore i propri interessi e non quelli della città. Sinceramente, quella del sindaco di Riesi è una mossa che non mi aspettavo e che molto mi amareggia, così come mi amareggia – conclude il primo cittadino di Gela – il silenzio di Sauna che non può prestare il fianco al tentativo di mettere in difficoltà il sindaco della sua città, impedendogli, di fatto, di agire per il bene della comunità che rappresenta». Dichiarazioni al fulmicotone, divulgate nel momento in cui andiamo in stampa e che siamo certi provocheranno una sfilza di reazioni.
Intanto, ad infiammare il dibattito politico in questi giorni è stata la decisione di prelevare dal fondo delle compensazioni eni, una somma pari a 300 mila euro per il verde pubblico: fra gli altri, la consigliere comunale pentastellata, Virginia Farruggia ha fatto notare che «rispetto a quanto scritto nell’accordo di programma trasmessoci dall’amministrazione, nulla giustifica l’utilizzo di parte di tali compensazioni per una manutenzione ordinaria e persino straordinaria del verde pubblico, nonostante – precisa la pentastellata - per noi il verde pubblico rimanga un bene comune di primaria importanza. La riqualificazione e il decoro di segmenti del perimetro urbano – ribadisce l’arch. Farruggia – è ben altra cosa. Un conto è programmare per riqualificare un arteria fondamentale della città, come ad esempio via venezia che versa in stato di totale abbandono, altro è spendere soldi dei cittadini destinati ad un intervento manutentivo “una tantum”, al solo scopo di mettere una pezza alla condizione di degrado a cui si è ridotto il verde pubblico, per colpa di gestioni approssimative. Giusto su questo punto – prosegue l’esponente grillina – è sotto gli occhi di tutti la presenza di alberi pericolanti a causa di una cattiva manutenzione, se non in assenza della stessa. Da anni è in vigore un decreto ministeriale che obbliga i comuni a stilare un censimento sul verde pubblico, programmandone gli interventi opportuni. Laddove l’albero può essere salvato, si eviti lo sradicamento e – conclude la consigliere Farruggia – in caso piante ed alberi che debbano per forza di cosa essere estirpati, allora li si sostituisca con altrettanta vegetazione ed arbusti, benché di altro tipo».