La buona notizia è che da una settimana il numero dei contagiati a Gela è rimasto invariato (19) e quindi nessun nuovo positivo.
Questo è il dato nel momento in cui andiamo in stampa. La brutta notizia – e siamo alle solite - è che c'è un palese ritardo nell'effettuare i tamponi e nel conoscerne l'esito. Ne consegue il sospetto che le due notizie possano avere una correlazione.
Già ad inizio settimana, il sindaco Greco era tornato a sollecitare la direzione dell’Asp: «è inammissibile - ha detto il sindaco – che ci siano ancora oggi cittadini che attendano da due settimane non tanto il tampone, quanto il suo esito. Al comune, peraltro, arrivano tutti i giorni al sottoscritto ma anche agli assessori, decine di telefonate di cittadini in isolamento che lamentano ritardi eccessivi sia per effettuare il tampone che per avere una risposta sull’esito».
Evidentemente inascoltato, il primo cittadino ha deciso di rivolgersi direttamente alla presidenza della regione, attraverso una lettera che informava Musumeci di quanto sta accadendo, in violazione delle ultime due ordinanze emanate dallo stesso in cui si dispone che «i soggetti in isolamento sono sottoposti a tampone a ridosso della scadenza del periodo di isolamento», mentre l’Asp nissena costringe ad un isolamento “sine die” i soggetti interessati, non rispettando tale scadenza ed imponendo agli stessi di restare isolati nell’ultima residenza segnalata, fino all’esito del tampone.