Appena la settimana scorsa, la mezza rivoluzione che ha interessato i nuovi assetti della giunta Greco, con l’impinguamento del numero degli assessori, che da cinque sono passati a sette, e con la sostituzione della “dimissionata” Florinda Iudici, l’unica della prima formazione ad essere stata sostituita.
Ora tocca ai dirigenti, sia quei pochi di ruolo in servizio al Comune, sia quelli con nomina a tempo.
Così come per gli assessori, le cui nomine non si sa se dettate dalle competenze, anche per i dirigenti resta da capire se gli spostamenti saranno dettati da convenienze politiche.
Che il ricorso abbia ingessato il sindaco per diversi mesi, come abbiamo da subito e ripetutamente sostenuto nei nostri articoli, ce lo confermano anche i movimenti successivi, in particolare nelle ultime due settimane.
Insomma, vinto il ricorso e liberatosi da ogni impaccio, mentale in primis, il primo cittadino ha iniziato a muoversi molto più liberamente, mettendo mano alle nomine. Il sindaco è apparso molto più a suo agio, financo spregiudicato, specie nello sfidare la tenuta della maggioranza elettorale che lo ha sostenuto, optando per l’ingresso in giunta dell’Udc. E, completata la giunta compiendo delle scelte che hanno allargato il perimetro dei “fedelissimi”, creando al contempo qualche mal di pancia negli alleati della prima ora, ora si tratta di mettere mano alla macchina organizzativa, ossia burocratico-amministrativa.
Uno spoil system annunciato, che si materializzerà nei giorni a seguire, ritardato più che altro dagli impegni della vicenda del coronavirus che sta attanagliando l’intera nazione. Un’altra partita che il primo cittadino dovrà giocare, magari recuperando il gradimento di chi non è rimasto molto contento dalle scelte assessoriali o, chissà, magari peggiorandone i rapporti già labili. Tutti i dirigenti attuali verranno riconfermati? Qualcuno rimarrà fuori? Qualcuno rientrerà? Ci sarà una rotazione?
Alcune indiscrezioni sono già trapelate. Un’ipotesi che era già emersa ad inizio sindacatura, ma che era sembrata scemare durante il mandato, a causa anche della “vacatio” dovuta al ricorso, per poi riaffiorare in questi ultimi giorni, è la nomina di una dirigente esterna, Daniela Terrana, in forza alla Polizia di Stato, col compito di guidare la polizia municipale, la cui delega il sindaco ha voluto - forse non a caso - trattenere ad interim. Se fosse così, il dirigente di ruolo Giuseppe Montana potrebbe tornare nella sua prima casa, vale a dire i servizi legali.
Altri dirigenti di ruolo (vincitori di concorso) sono Maria Morinello (attualmente ai servizi sociali), Simonetta Guzzardi (attualmente alle risorse umane) ed Emanuele Tuccio (attualmente ai lavori pubblici). Non di ruolo (nominati) invece i vari Orazio Marino (ambiente e decoro urbano), Alberto Depetro (da anni al bilancio e ad interim al settore tributario), Mario Picone (attualmente agli affari generali), Tonino Collura (attualmente a capo dell’autorità urbana e risorse comunitarie, nonché ad interim allo sviluppo economico, telecomunicazioni ed informatica) e Grazia Cosentino. Quest’ultima è stata nominata da Greco anche all’urbanistica, rimasta scoperta. Potrebbe essere “recuperato” anche chi è rimasto fuori nelle nomine in prima battuta, specie nell’area tecnica, come Mario Cernigliaro ed altri.
Da anni si dibatte sulla validità o meno di una pratica come il sopra citato spoil system. Si tratta di affidare incarichi pubblici, di valenza soprattutto burocratica, che si accompagnano soprattutto a forme di governo in cui il vertice politico-amministrativo viene eletto direttamente dai cittadini. Nel caso locale del sindaco, tale pratica riguarda precipuamente le nomine dirigenziali a capo dei settori. Tale affidamento avviene, nell’accezione classica del termine, su indicazione dei partiti o delle coalizioni che vincono le elezioni. In maniera però trasparente, se rimaniamo nel recinto della prassi e tradizione democratica anglosassone, Stati Uniti in particolare.
Altro è il discorso quando dietro tali nomine c’è da “accontentare questo o l’altro”, senza badare a competenze ed attitudini, sbeffeggiando i principi di buon andamento (efficienza-efficacia) ed imparzialità (neutralità) della pubblica amministrazione, di cui all’art.97 della Costituzione.
Ecco perché è soprattutto ai dirigenti non di ruolo che saranno puntati i riflettori nei giorni a seguire, giusto per capire come il primo cittadino, rinfrancato dalla vittoria al ricorso in primo grado, inizierà concretamente a muoversi anche nel sottobosco di governo.