Dopo l’esito positivo al ricorso e la prospettiva di un governo della città per quattro anni, considerato che nell’ultimo semestre di mandato ci si prepara già alle nuove elezioni, il sindaco Lucio Greco sta valutando quale squadra lo dovrà accompagnare lungo questo cammino.
Tra le new entry i papabili sono Caruso (nella foto) (in quota Forza Italia), Guido Siragusa (nella foto, Pd) e Giacomo Gulizzi (Libera-Mente, nella foto). Tra i confermati, Terenziano Di Stefano (Una Buona Idea), Nadia Gnoffo (Forza Italia), Grazia Robilatte (Pd) e Ivan Liardi ((Impegno Comune).
Rimarrebbe fuori Florinda Iudici.
I giochi, comunque, non sono ancora del tutto fatti.
Con la nuova normativa, recepita dallo Statuto comunale, il primo cittadino ha la facoltà di allargare a sette le cariche assessoriali. E’ bene ricordare che Gela rientra tra comuni dai 30 mila ai 100 mila abitanti. Tetti massimi diversi sono stati stabiliti per diverse fasce. In tutto saranno 355 gli assessori in più con l’approvazione anche del Movimento 5 Stelle mentre si sono ridotti i consiglieri comunali, i parlamentari regionali e si continua a dibattere su riduzione dei parlamentari nazionali e vitalizi. L’aumento del numero degli assessori non comporta un aumento della presenza di genere, quindi basta la presenza di una sola donna e non di un numero pari al 40% come prevedeva originariamente il ddl governativo, battuto sul punto in aula all’Ars, da un emendamento soppressivo presentato dai grillini.
Il sindaco Greco ha iniziato dal week-end scorso un giro di consultazioni con le forze di maggioranza, che dovrebbe terminare in questo week-end, mentre siamo in edicola. Sul piatto della “conta” non ci sono solo le 7 poltrone assessoriali, ma anche le deleghe da associare. Inoltre le forze di governo metteranno sulla bilancia, con relativo peso specifico, anche la presidenza del consiglio e quella della Ghelas, benché già occupate.
Sono due le fortissime impressioni scaturite dalle consultazioni e relative indiscrezioni. La prima è che il “Greco Bis” sarà più un rimpasto che un azzeramento: ipotesi quest’ultima che si è allontanata sempre di più, giorno dopo giorno. I blindati sarebbero l’attuale vicesindaco Terenziano di Stefano di “Una Buona Idea”, gli assessori Nadia Gnoffo di “Forza Italia” e Grazia Robilatte del “Pd”. Sono cresciute – e non poco - col passare dei giorni le quotazioni dell’assessore Ivan Liardi di “Impegno Comune”, mentre in bilico rimane Florinda Iudici, l’unica nomina “tecnica” della giunta. La seconda impressione è che il sindaco abbia scelto di sottrarsi al gioco delle fluttuazioni in consiglio comunale, non basandosi quindi sui gruppi consiliari a sostegno. Questi potrebbero cambiare di giorno in giorno e mettere in difficoltà, perennemente, il primo cittadino.
Quindi, il primo cittadino gelese sembra fortemente intenzionato ad agire, nella rimodulazione della giunta, partendo dagli accordi elettorali, con riferimento alle liste dell’alleanza che lo hanno portato al vertice apicale di Palazzo di Città. Non è un mistero che nello stipulare il patto civico, con il passo indietro di Terenziano Di Stefano, quest’ultimo si sia guadagnato la nomina a vicesindaco, come di fatto è avvenuto, mentre una poltrona a testa di assessore sarebbero dovuti andare agli altri due attori del tavolo, Giuseppe Licata e Francesco Salinitro.
Entrambi però non riuscirono a presentare proprie liste e tali nomine saltarono. Sponsorizzato dal consigliere Vincenzo Cascino, eletto nella lista “Azzurri per Gela”, a cui si sarebbe aggiunto il gruppo vicino all’ex consigliere comunale Peppe Di Dio, quella di Licata e di un’eventuale staffetta con Liliana Belardita è rimasta un’opzione viva, come quella di Cristian Malluzzo, sostenuta da “Sicilia Futura” ma anche quest’ultima non riuscì a presentare una sua lista, caricando sulla ammiraglia del sindaco, “Un’Altra Gela”.
Va da sé che seguendo questo ragionamento, alla lista “Azzurri per Gela” spetterebbero 2 assessori. Uno ce l’ha già ed è Nadia Gnoffo. Il leader provinciale di Forza Italia, il parlamentare regionale Michele Mancuso, vorrebbe nominare anche il secondo, scegliendo il criterio più opportuno. Lo scorrimento di lista favorirebbe il primo dei non eletti, Angelo Cafà, mentre l’ingresso in Forza Italia del gruppo ex “Energie per l’Italia” che fa capo al consigliere Luigi Di Dio, potrebbe avere come premio la scelta di Francesca Caruso. Per lo stesso ragionamento un secondo seggio assessoriale scatterebbe ad Una Buona Idea che sta ragionando su quale criterio da adottare per individuare l’opzione più corretta e forse quello della eventuale delega assegnata, potrebbe essere il criterio privilegiato.
Un assessore a testa, infine, spetterebbero al Pd ed alla lista Impegno Comune che hanno già espresso i rispettivi assessori: i sopracitati citati Robilatte e Liardi.
Rimarrebbe una carica assessoriale da assegnare: se la intesterà il sindaco, magari con un’altra nomina tecnica che accontenti nel frattempo un nuovo gruppo consiliare formatosi, come “Libera Mente”, ovvero una formazione politica recentemente aggregatasi in maggioranza, come la “Unione di Centro” del consigliere Salvatore Incardona?
Il Sindaco, che è segretario politico di “Un’Altra Gela” ha già in carniere la presidenza del Consiglio, occupata da Totò Sammito (primo degli eletti in Un’Altra Gela) ed il vertice della Ghelas, Francesco Trainito, che ha personalmente nominato senza consultare nessuno della maggioranza. Potrebbe operare una forzatura e tenersi anche un assessorato, confermando la Iudici o sostituendola con un'altra nomina “tecnica”, come Giacomo Gulizzi (in quota “Libera Mente”) o una tra Maria Palumbo e Patrizia Comandatore (in quota Udc). Ovvero cedere un assessorato – e sarebbe il secondo – al Partito Democratico che vorrebbe una parità di trattamento rispetto all’altro partito alleato della coalizione, Forza Italia. In quel caso, un nome in passato molto gettonato è stato quello di Guido Siragusa o della presidente locale dem Claudia Caizza.