Di Cristina (Pd) sullo scippo dei 33 mln: «Battaglieremo per riavere il maltolto»

Di Cristina (Pd) sullo scippo dei 33 mln: «Battaglieremo per riavere il maltolto»

Quella che ha de-finanziato ben sei progetti del Patto per il Sud riguardanti Gela e dal valore complessivo del finanziamento quantificabile in oltre 33 milioni di euro, è una delibera di giunta che non è affatto passata inosservata.

Immediate le reazioni del vicesindaco, dell'assessore al ramo e del dirigente ai lavori pubblici del comune di Gela. Due le missioni del sindaco presso gli assessorati regionali alle attività produttive ed alle infrastrutture, con due linguaggi diversi utilizzati dai rispettivi vertici politici, Mimmo Turano (Udc) e Marco Falcone (Fi). E dopo la politica locale si è mossa anche la politica regionale, in particolare Pd e M5S con i relativi deputati regionali eletti all'Ars nel collegio nisseno, Giuseppe Arancio e Nuccio Di Paola, lesti a promettere dura battaglia a Palazzo dei Normanni.

Abbiamo chiesto in merito al segretario locale dem Peppe Di Cristina (nella foto) «Noi del Partito Democratico riteniamo che Gela sia stata scippata di oltre 33 milioni di euro e, come abbiamo annunciato da subito, dopo la delibera di governo che ha de-finanziato gli investimenti per Gela, faremo all'interno delle istituzioni, attraverso la nostra rappresentanza parlamentare in particolare, una battaglia senza sosta.

Ci siamo messi all'opera già all'indomani dello scippo che il governo Musumeci ha perpetrato ai danni della città, con un'interrogazione parlamentare dell'on. Arancio, firmata dall'intero gruppo parlamentare del Partito Democratico ed abbiamo continuato con un ordine del giorno sostenuto dal gruppo parlamentare all'Ars del Pd e da quello del Movimento Cinque Stelle.

A dimostrazione della bontà dell'ordine del giorno – ha proseguito Di Cristina – l'Aula lo ha approvato con un voto che, di fatto, ha messo in minoranza il governo. Con tale atto si è impegnato il presidente Musumeci a fare un passo indietro rispetto ad una scelta che sembra essere di convenienza meramente politica, non opportuna e per questo una scelta che non ci ha assolutamente convinto.

Quella delibera è infatti illegittima e se l'on. Musumeci, nonché l'assessore Turano, dovessero andare avanti nonostante l'evidenza dei fatti, chiederemo al sindaco Greco di ricorrere al Tar per salvaguardare gli investimenti per Gela e siamo pronti anche ad avviare una raccolta firme e ricorrere al Tar attraverso un coinvolgimento diretto dei cittadini gelesi. A corredo di quanto sopra espresso, ci limitiamo a constatare che i Governi di centrosinistra regionali hanno finanziato Gela attraverso i patti per il sud, mentre il governo delle destre ha azzerato tali finanziamenti. Ma la nostra battaglia in difesa di Gela – ha concluso l'esponente dem – continuerà strenuamente, sicuri delle nostre ragioni».

In effetti l'ordine del giorno approvato a Sala d'Ercole poggia sull'art. 50 della L. r. 9/2009, comma 3, ai sensi del quale: «gli atti e documenti che attuano la programmazione regionale unitaria, compresi gli atti inerenti alla ripartizione finanziaria di risorse per i diversi obiettivi e linee di intervento, sono approvati dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione Bilancio e della Commissione per l’esame delle questioni concernenti l’attività dell’Unione europea, dell’Assemblea regionale siciliana, da rendersi nei termini previsti dal regolamento interno, circa la loro coerenza con il quadro finanziario dei documenti di programmazione di cui al comma 1».

Una norma che inchioda il governo regionale tanto che l'on. Savona, la cui storia personale e politica ha ben poco se non nulla da spartire con la sinistra ed i grillini, ha dovuto prenderne atto ed in qualità di presidente della Commissione Bilancio che non ha ricevuto alcun parere preventivo, ha chiesto formalmente al presidente della Regione di ritirare, magari con un decreto di revoca, la delibera e procedere la prossima volta in aderenza al dettato normativo.