Mentre si rincorrono le voci su un allargamento della giunta, abbiamo pensato di approfondire la conoscenza dei cinque assessori che il sindaco ha già scelto al proprio fianco.
La serie parte con il vice-sindaco, Terenziano Di Stefano (foto), co-fondatore del movimento “Una Buona Idea” e co-firmatario del “Patto Civico”, da cui è nata la coalizione a sostegno di Greco.
Ha appena incassato, in occasione dell’assemblea tenutasi sabato scorso all’Hotel Sileno, la fiducia e l’apprezzamento della “base” del Movimento “Una Buona Idea”, di cui è stato tra i principali fautori e fondatori e che in lui ha il proprio referente nella Giunta Assessoriale che coadiuva il sindaco Lucio Greco: ci riferiamo, ovviamente, al vice-sindaco ed assessore Terenziano Di Stefano.
Un protagonista ancora giovane (under 40) della politica gelese ma tutt’altro che un neofita, considerata la pregressa esperienza politica maturata in particolare nelle fila del “movimento per l’autonomia” (Mpa) e quella amministrativa sperimentata in seno al civico consesso, da consigliere comunale eletto alcuni anni fa. In ragione di ciò, unitamente al delicato ruolo che gli è stato affidato di vicesindaco, non deve sorprendere il particolare attivismo che ha contraddistinto la sua azione, a partire dalla campagna elettorale, per proseguire poi senza soluzione di continuità anche durante questi primi mesi di governo cittadino.
Sovente al fianco del Sindaco Greco per la cui candidatura ha fatto un passo indietro nella corsa a primo cittadino, nell’ambito del patto civico che ha rappresentato il fulcro centrale di una coalizione ampia e variegata suffragata alle urne nell’aprile scorso dalla maggioranza dei votanti, Di Stefano non ha fatto mancare la sua disponibilità nel collaborare a stretto braccio anche con gli altri assessori. Ciò lo ha inevitabilmente sovraesposto sul piano mediatico e lo ha portato ad essere tirato in ballo ed a subire critiche anche per questioni e problematiche non concernenti le sue deleghe.
– In che condizioni ha trovato l’ente comunale?
«Personalmente conoscevo la situazione economica e gestionale dell'Ente. Ero consapevole delle difficoltà che avremmo incontrato, con qualche complicazione magari non del tutto prevedibile. Purtroppo il bilancio approvato dal Commissario che di fatto ha stabilito dove destinare le somme, non ci ha permesso per quest'anno di intervenire su alcuni temi importanti».
– Se e quali cambiamenti ha riscontrato nel rapporto con i dirigenti e la macchina burocratico-amministrativa in confronto alla pregressa esperienza di consigliere comunale?
«Ovviamente i ruoli sono diversi, da consigliere il dialogo con i dirigenti è occasionale e consultivo. Da assessore è quotidiano e gestionale, quindi molte volte si arriva anche allo scontro per le diverse visioni. Ma, tutto sommato, ci si prefigge di trovare un punto d'incontro».
– Lo sviluppo economico passa anche attraverso le infrastrutture. Portualità e logistica possono avere un futuro a Gela?
«La città di Gela ha un potenziale incalcolabile, come sviluppo economico abbiamo risorse per oltre 100 milioni di euro (patto per il sud, agenda urbana, gal, compensazioni ed accordo di programma). Quotidianamente si lavora per non perdere queste somme, ma c'è tanto da fare; in primis, compensare le carenze d'organico dei tecnici comunali. Per le infrastrutture, la portualità e la logistica, vero trampolino di lancio economico della città, siamo a stretto contatto con la Politica regionale e nazionale facendo notare che Gela … esiste».
– Protocollo Eni 2014, Area di Crisi Complessa, Riconversione Greeen, Gnl, Progetto Cassiopea, Zes. Quanto bolle realmente in pentola?
«Come dicevo precedentemente tutto è attualissimo, ma alcune cose vanno assolutamente riviste, con in testa l’accordo di programma, ad oggi fallimentare a tutti gli effetti. L’attualità più stringente riguarda il Progetto Cassiopea, per il quale aspettiamo il decreto ministeriale al fine di poter iniziare i lavori e rimettere a lavoro migliaia di maestranze locali».
– Sul piano dell’offerta commerciale e turistico, il perimetro urbano vive profondi cambiamenti.
«Purtroppo la riconversione della raffineria, lo spostamento di uffici importanti come quello del tribunale, il comando dei carabinieri, i vigili del fuoco ed una mancata programmazione a medio e lungo termine, hanno danneggiato il nostro centro storico. La via Venezia viene scelta per diversi motivi, tra i quali canoni di locazione più bassi, agevolazioni dovuti alla Zona Franca Urbana e ad ampi parcheggi. E’ necessario investire in arredo urbano e riqualificazione del centro storico, rivedere la ZTL con un'isola pedonale, ripristinare prima possibile il parcheggio arena ed altre misure come incentivi ad aprire nel centro storico tramite la riduzione della Tari, abbattimento della tassa del suolo pubblico e l'incentivo per il co-working».
– Si era detto che lo Stadio “Presti” sarebbe stato consegnato alle società calcistiche entro settembre. Così non è stato. Perché?
«Ecco questo è un esempio di burocrazia che si scontra con la volontà politica. Da subito abbiamo lavorato con il Sindaco, l'Assessore Liardi ed i dirigenti, nel reperire le somme utili allo scopo di riaprire lo stadio nel più breve tempo possibile. Fatto questo, però, sono iniziati i ritardi dovuti all'esecuzione di gare: piattaforme di gare non in dotazione al Comune – quindi devi provvedere a trovarne una in poco tempo – tempi di gara minimi; insomma, assegnazione ed esecuzione hanno portato ad avere lo stadio ancora non fruibile. Ma stiamo lavorando costantemente, la prossima settimana inizieranno i lavori di rifacimento del manto erboso, per poi proseguire con gli ultimi lavori edili. Dobbiamo essere ottimisti».
– Situazione del PalaCossiga?
«Anche qui, la situazione era più complicata di quanto pensassimo. Qualche giorno fa abbiamo ripristinato l'impianto di illuminazione, abbiamo trovato anche qui i fondi per iniziare i lavori di adeguamento dell'impianto e speriamo che nell'arco di pochi giorni inizieranno i lavori. L’aspettativa è quella rendere pienamente fruibile l'impianto entro la fine di novembre».
– Nella veste di vice-sindaco le abbiamo sentito dire che l’amministrazione sarebbe intervenuta sulle strisce blu dopo l’estate, ma non è successo ancora nulla.
«Siamo intervenuti per cercare di modificare le tariffe e la vicenda dei pass residenti, ma come già accennato prima, con il bilancio approvato dal Commissario, qualsiasi variazione da noi promossa avrebbe trovato efficacia solo nel 2020. Però anche qui una buona notizia va data, gli 8 lavoratori della sosta a pagamento che erano rimasti fermi, da una settimana sono tornati a lavoro».
– Perché la nomina di Francesco Trainito alla Ghelas non sarebbe per nulla riconducibile al suo movimento politico?
«Semplicemente perché non può esserlo! Non può essere cioè riconducibile ad “Una Buona Idea”. Quelli di “Gela Città Normale”, che hanno inserito alcuni candidati nella nostra lista, hanno deciso in un momento particolarmente difficile dell'amministrazione Greco, di lasciarci dopo averli accolti in casa propria come solo i genitori possono fare con i loro figli. Inutile nasconderci dietro un dito, avevano un obiettivo da raggiungere e lo hanno raggiunto. A noi non rimane che augurargli buon lavoro e che trovino le soluzioni per poter far uscire dalla crisi economica la Ghelas. Noi nel frattempo andiamo avanti, il gruppo è molto coeso e lo ha dimostrato sabato scorso in assemblea».
– Quanto è rimasto di “civico” in questa giunta, visto il modo di gestire le nomine, di chiara matrice politica?
«Una buona idea è assolutamente la lista Civica per eccellenza e ad oggi non è stata condizionata da nessun partito politico. Io credo ancora nel progetto civico, progetto che ha consentito a Lucio Greco di diventare Sindaco. Bisogna credere nei propri alleati e sopratutto in coloro che hanno dato la propria vita per ottenere questo fantastico risultato. Sulle nomine credo che sia una peculiarità del Sindaco, ma senza dubbio il metodo ed il percorso vanno condivisi con i partiti e movimenti, solo così si avranno nomine lineari e condivise».
– Tra centro-sinistra (Pd) e centro-destra (Forza Italia), i cosiddetti “Civici” fanno la parte della foglia di fico nella coalizione. Nessun imbarazzo?
«Onestamente con i colleghi Assessori e con i consiglieri comunali, durante i nostri confronti non pensiamo mai alle appartenenze, ma si lavora costantemente per la risoluzione dei problemi. Quindi nessuna vergogna, né imbarazzo, anzi ognuno mette in pratica le proprie competenze. Un qualcosa che ha funzionato durante la campagna elettorale e sta funzionando anche adesso».
Il «Chi è» di Terenziano Di Stefano
Altro nome: Giuseppe.
Nato a Gela il 12 novembre 1980
Sposato con Sandra Pistritto, due figli: Renato di 7 anni e Alessandro di 5.
Titolo di studio: Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale.
Professione: Attualmente “politico” a tempo pieno
Passioni: calcio e musica, oltre alla politica.
Deleghe amministrative: vice-sindaco, assessore allo Sviluppo economico, Sport, Turismo e Cultura, Politiche giovanili, Rapporti con il Consiglio counale.
Precedenti esperienze politiche: Consigliere comunale.
Attuale appartenenza politica: Movimento civico “Una buona idea”, di cui è co-fondatore