Da circa una settimana si sono aperti i fuochi d’artificio del reddito di cittadinanza.
Centinaia di migliaia di domande stanno affluendo tramite Poste e patronati, e da aprile dovrebbero entrare in funzione i “navigator”, ossia ottomila precari (ma il Governo ha già dimezzato il numero a quattromila) che avranno il compito di seguire giovani e meno giovani (precari come loro) nella ricerca di un posto di lavoro, per farli diventare lavorètor.
I navighètor dovranno essere anche orientètor, ma per far ciò dovranno essere adeguatamente formati: occorrerà quindi utilizzare adeguati formètor. Che a loro volta avranno bisogno di adeguati indirizzètor, per potere fare gli addestrètor dei navighètor.
Se poi qualche lavorètor avesse ancora dubbi, potrà con calma rivolgersi agli indirizzètor. A loro volta reclutati dal Governo grazie agli imbecchètor, oppure agli appositi delucidètor.
Con tutte queste nuove figure professionali mi rendo conto che rischiamo di arrivare alla piena occupazione, con buona pace delle opposizioni sempre pronte a protestare Il problema è uno solo: chi saranno i paghètor di tutti, inclusi i lavorètor?
Lo vedremo presto. Intanto a Gela, per i prossimi quaranta giorni, la battaglia sarà dura, in vista delle amministrative. I posti in consiglio comunale sono sempre di meno (da trenta a ventiquattro) e non si faranno prigionieri.
Perché pochi sanno resistere alla tentazione di essere per cinque anni navighètor , fregiandosi del titolo emerito di “consigliètor”.