A poco più di un mese dal termine per la presentazione delle candidature a sindaco e delle liste di candidati al consiglio comunale con annesso obbligo, per molte di esse, di almeno quattrocento sottoscrizioni
autenticate (il commissario Arena ha incaricato tre dipendenti del settore demografico a provvedere), le possibilità che si pervenga alle elezioni amministrative di Gela del 28 aprile prossimo con un tipico quadro tripolare, vale a dire con il classico schema centrodestra, centrosinistra e M5S, sono piuttosto remote.
Nel centrodestra permangono divisioni che si protraggono da mesi e che a questo punto, oramai, appaiono ai più insanabili. Il centrosinistra residuale al Pd è letteralmente sfumato, mentre oltre al Movimento 5 Stelle, c'è un blocco civico che vorrebbe arrivare fino alle elezioni senza farsi fagocitare.
Uno scenario a macchia di leopardo, con solo tre candidature ufficiali messe in campo. La prima è quella di Maurizio Melfa, in campagna elettorale già dall'inizio dell'anno, sostenuto dalla lista Ripartiamo da Zero e forse da una seconda lista del candidato a sindaco. La seconda candidatura ufficializzata è stata poi quella di Lucio Greco sostenuto dal Progetto Civico, ossia Un'Altra Gela dello stesso Greco, Unione dei Siciliani di Francesco Salinitro, Gela Punto di Peppe Licata e Una buona idea di Terenziano Di Stefano.
La terza candidatura recentemente ribadita dai centristi di Noi con l'Italia/Cantiere Popolare è quella del più volte consigliere comunale, già vicepresidente del civico consesso, Enzo Cirignotta. Guarda caso, delle tre ben due sono candidature civiche, sostenute cioè da liste civiche non impelagate come i partiti tra veti, imposizioni dall'altro, fughe in avanti, presunti passi indietro e via discorrendo. Due candidature peraltro consumate anche alle ultime elezioni amministrative ed entrambe, anche se in area centrodestra, all'infuori dei partiti.
In settimana, il Patto Civico in particolare ha fatto capire, nei vari interventi sui media da parte dei suoi esponenti, che si è disposti ad aspettare e “trattare” fino a domenica. Passata la quale, procederanno al deposito dei simboli delle almeno tre liste, a loro dire, in procinto di essere completate.
E sempre nel dialogo con alcune forze di centrodestra, i civici avrebbero chiaramente trasmesso agli interlocutori due punti essenziali ai fini del raggiungimento di qualsiasi intesa: 1) la difficoltà a rinunciare ad una candidatura non espressa da loro, perché snaturerebbe l'intero progetto e tutto il lavoro fin qui fatto; 2) la battaglia per il passaggio alla città metropolitana. Insomma, il discorso sembra chiaro: aspettiamo che finisca la settimana in corso, al che faremo il punto della situazione e se c'è da tirare dritto con le nostre liste, la carta d'intenti e relativo patto etico già sottoscritti, non ultimo il candidato che abbiamo già scelto, non ci tireremo indietro.
Chi a quanto pare correrà anche stavolta da solo è il Movimento 5 Stelle gelese, a meno di trattative sotterranee e non ancora emerse in superficie. Mentre a Caltanissetta, Cancelleri ha raccolto l'invito lanciato dal “capo politico” Di Maio, dopo l'inquietante segnale delle elezioni regionali abruzzesi, con il suo movimento che ha pubblicamente aperto il dialogo con alcune proposte civiche, ciò ufficialmente non è avvenuto a Gela.
Anzi indiscrezioni dicono che all'eventualità di alleanze con forze civiche già al primo turno, i grillini gelesi avrebbe già risposto di rimandare tale discorso al prossimo giro e cioè alla prossima tornata elettorale. Candidato in pectore, quasi ufficializzato, è il consigliere comunale uscente Simone Morgana.
Nel centro-destra, allo stato dell'arte, l'ipotesi più verosimile è quella di un'intesa tra Lega, parte di Fratelli d'Italia e DiventeràBellissima, con candidato Giuseppe Spata. La Lega oltre alla propria lista, riempirebbe quella del candidato a sindaco con i candidati delle altre due forze a sostegno. Serve una terza lista. Il dialogo con il Popolo della Famiglia è sempre aperto e potrebbe esserci la sorpresa di una convergenza con i centristi di Cirignotta, in cambio della vicesindacatura. E non può escludersi che si aggreghino anche le due liste autonomiste di Pino Federico, ma a quel punto il discorso sulla candidatura a sindaco andrebbe nel complesso ridiscusso. Per dirla tutta, si metterebbe all'angolo Forza Italia, dilaniato dalla lotta intestina ed incapace di sedersi sul tavolo delle trattative con esponenti certi.
Il Pd dal canto suo, si barcamena tra l'ipotesi di una coalizione trasversale e quella di una alleanza con forze civiche ma solo di area centrosinistra. La coalizione trasversale vedrebbe in campo un'intesa tra i Dem, cespugli centristi e di sinistra con due ipotesi di candidature: quella del docente Massimo Catalano che era dato in forte vantaggio una settimana fa e quella del dirigente scolastico Maurizio Tedesco le cui azioni sarebbero risalite negli ultimi giorni