Comunali 2019/ Si dovrebbe votare il 26 maggio, accenno di risveglio nel Pd

Comunali 2019/ Si dovrebbe votare il 26 maggio, accenno di risveglio nel Pd

I giorni passano ed il periodo pre-elettorale è davvero agli sgoccioli.

Per molti versi siamo già entrati in campagna elettorale vera e propria, in vista del 26 maggio prossimo, oramai probabilissima domenica dedicata all'election day (europee ed amministrative lo stesso giorno). Intanto, anche nel centrosinistra cominciano a muoversi con più decisione e va registrata nella settimana una piccola accelerata tra le forze che rientrano in quest'area, al netto del Partito democratico.

Esponenti storici di area postcomunista e postsocialista come Paolo Cafà (foto a sinistra) e Piero Lo Nigro (foto a destra) hanno lasciato chiaramente intendere che ci stanno lavorando sopra. Con loro, benché ancora più coperti e dietro le quinte, anche altri “moderati” come Enrico Vella e gli stessi “debordati” dal Pd, poi confluiti in Sicilia Futura, a partire dal consigliere comunale uscente Antonino Biundo. Interlocutore principale rimane il Pd, ma non solo. Si guarda con interesse anche ad alcune liste civiche, con in testa “Movimenta” del notaio Bartoli.


E lo stesso Partito democratico, per bocca del segretario cittadino Di Cristina e del deputato regionale Arancio, aprono il recinto del centrosinistra anche ad altre forze che si rivedano nel programma, posto come punto di partenza e base di ogni possibile alleanza. Il che alimenta un toto-sindaco variegato: si va dalla presidente del consiglio uscente Alessandra Ascia, al consigliere comunale uscente Guido Siragusa, dall'ex sindaco Franco Gallo, al sindacalista della Cgil Ignazio Giudice e si guarda con interesse anche il mondo della scuola. Senza dimenticare quella fetta “centrista” con un piede “a sinistra” e con un piede “a destra”, che sta valutando con chi stare.

Capita così che lo stesso candidato circoli tanto negli ambienti del centrodestra quanto negli ambienti del centrosinistra, come nel caso di Massimo Catalano. E dall'apertura dell'allargamento del recinto, dipende concretamente la traduzione in realtà di un'ipotesi che non può essere esclusa aprioristicamente e che diversi commentatori, invece, ritengono del tutto possibile se non addirittura probabile, vale a dire quella della “grande ammucchiata” contro il “doppio nemico” M5S e Lega.

Nel centrodestra le belligeranti dichiarazioni contro Forza Italia, da parte del deputato nazionale leghista Alessandro Pagano, confermate dal sottosegretario e commissario straordinario in Sicilia, Stefano Candiani, hanno di fatto azzerato colloqui e parziali intese, bloccando il tavolo di trattative tra le varie forze. Ad invocare l'unità ed un ripristino del dialogo, rivolgendosi tanto alla Lega quanto a Forza Italia, sono stati ufficialmente quelli di “DiventeràBellissima”, ma la probabilità che tale appello cada nel vuoto, rimangono consistenti. Senza girarci troppo intorno, la spaccatura ad oggi è netta. Nel blocco della Lega sembrano aver già aderito il Popolo della Famiglia ed Energie per l'Italia. Nell'altro blocco, per contro, il centro gravitazionale è Forza Italia.

Forze come il movimento del presidente Musumeci e lo stesso partito della Meloni, Fratelli d'Italia, non possono rimanere a fare da spettatori: o cercano assieme di fare una lista, o mettono propri candidati in liste civiche che confluiranno in uno dei due blocchi. Qualora l'appeal delle Lega fosse tale da isolare nel centrodestra Forza Italia, il rischio che la si consegni alla “grande ammucchiata” o, comunque, ad una coalizione trasversale agli schieramenti, diventerebbe poi altissimo.

I nomi più gettonati nel toto-sindaco di quest'area, al momento sono quelli di Pino Federico, Lucio Greco, Anna Comandatore, Luigi Di Dio, Giuseppe Spata e Terenziano Di Stefano. Il Movimento 5 Stelle deciderà la composizione della lista e la candidatura a sindaco attraverso la piattaforma “Rousseau”, ma l'ultima parola spetterà al “capo politico”.