Sempre pochi soldi nelle casse comunali, e le festività natalizie a Gela sono state un po’ tristi.
Le attività commerciali in qualche modo resistono, ma non c’è proprio da rallegrarsi. Feste sotto tono, quindi. Anche le poche luci natalizie erano striminzite, e l’atmosfera generale era alquanto dimessa. I cittadini attendevano il concerto di fine anno, per brindare in piazza, ma niente da fare.
Vabbè. Non ci aspettavamo, come in altre città, Goran Bregovic, o Max Gazzè, o Carmen Consoli, ma magari una serata di musica “house” del DJ Arena, magari un’apparizione del famoso trapper Montanebbasta, quello che canta: “Hey, ragazza porca / la strada non si sporca / riportati il sacchetto/o la multa ti metto”.
Attendiamo tutti, come Lucio Dalla ne “L’anno che verrà”, una grande trasformazione. Sarà l’avvio della bioraffineria Eni a fine febbraio? Sarà il passaggio al sistema portuale di Catania e alla sua Area Metropolitana? O forse una nuova amministrazione comunale formata da gente onesta, decisa e competente?
Staremo a vedere, mentre giornalmente si consumano giochi e giochetti tra partiti e movimenti, nel tentativo di trovare un posto al sole e qualche buon incarico. I nomi dei presunti candidati a sindaco nascono e scompaiono nel giro di qualche giorno, per ora è la fase del “dialogo”: tutti parlano con tutti per trovare un accordo che possa risultare credibile di fronte al popolo credulone.
I più dinamici, però, sono alcuni ex consiglieri e presunti futuri consiglieri, che girano e “furrìano” come pazzi alla ricerca di un posto in lista, o meglio nella lista più vantaggiosa possibile. Senza problemi di schieramento, per carità! Si passa da sinistra al centro alla destra (e viceversa) come se niente fosse, senza radici, senza retroterra culturale. Mi ricordano il film “Totò cerca casa”, sempre attuale.
Al centro di tutto c’è la persona, il candidato consigliere, quello che i parenti e amici saranno comunque disposti a votare per affetto (anche se magari non è capace di capire quello che legge). La competenza? La capacità? Ma che ce ne frega, si è sempre fatto così.
Ma se la premessa è questa (e purtroppo lo è) l’anno appena iniziato non ci porterà alcuna trasformazione. La vera trasformazione potrebbe essere solo la presa di coscienza degli elettori. E ci credo poco.