La settimana scorsa, con la benedizione del sottosegretario Stefano Candiani, luogotenente in Sicilia di Salvini che lo ha nominato Commissario, la Lega ha dato in provincia una sostanziale struttura al partito, nominando 22 presidenti di Circolo, uno per ogni comune.
Tra questi, Giuseppe Spata, (nella foto) 42 anni compiuti a marzo. E’ uno dei tanti quarantenni che negli ultimi anni, anche in Sicilia, si sono avvicinati al partito, mostrando al momento freschezza e competenze.
Giuseppe Spata proviene dal mondo del volontariato ed è stato impegnato per tanti anni nel sociale. Prima nell’Agesci e poi nell’Unitalsi, ma è stata la sua lunga militanza (sette anni) a capo del presidio gelese di Libera che lo ha formato. E’ stato anche vice presidente della Fondazione Antiusura “Enza D’Angeli”.
E’ laureato in Economia e Commercio, abilitato dottore Commercialista, attualmente lavora per una società multinazionale con il ruolo di Project Control settore Oil&Gas.
Lo abbiamo incontrato qualche giorno dopo la sua nomina a presidente del Circolo di Gela della Lega di Salvini. Sarà lui a guidare il partito a Gela in questa fase che precede la campagna elettorale per le Comunali e per le Europee della primavera prossima.
Passaggio obbligato su quelle che saranno le linee programmatiche del partito per quanto riguarda le possibili alleanze in vista delle amministrative. Dice che la Lega avrà un candidato a sindaco che metterà sul tavolo delle trattative nel caso si dovesse arrivare un accordo con partiti e liste che gravitano nell’area di centro-destra, escludendo a priori accordi con Movimento 5 Stelle e Pd. Lega quindi pronta anche ad andare da sola.
Ecco come ha risposto Spata alle domande del Corriere.
– Tre anni fa, la prima volta dei grillini a Gela, ed è andata benissimo per loro; l’anno prossimo sarà la volta del debutto alle amministrative della Lega di Salvini. Pensate di poter sfondare come è capitato al M5S?
«Questo non posso prevederlo. I sondaggi ci danno in continua crescita. La stessa domanda mi è stata posta da altri suoi colleghi segno di una evidente attenzione verso la Lega. Gela è sempre stata laboratorio politico. Il riscontro della gente mi rende ottimista».
– Recentemente avete dato un nuovo assetto al vostro partito, con la nomina dei presidenti dei 22 circoli, uno per Comune. Lei è stato nominato a capo del Circolo di Gela. Ha idea di come organizzare la Lega a Gela?
«Ho poco da inventarmi. La Lega è un partito strutturato con una organizzazione ben definita. Impegno e responsabilità sono gli elementi che contraddistingueranno la nostra aziona politica. In Sicilia così come a Gela non ci sono partiti politici ma comitati elettorali. La gente si incontra e organizza solo in concomitanza delle tornate elettorali. La Lega è altro. Faremo dei nostri circoli il punto di riferimento per quanti vorranno fare e parlare di politica. E’ solo attraverso la militanza che si crea appartenenza».
– Come vede – e con chi – un’ipotetica alleanza nella corsa per la sindacatura?
«Stiamo lavorando ad un’intesa con quelle forze politiche e civiche vicine a noi per cultura e tradizione».
– Esclude l’ipotesi di un’alleanza con M5S, considerato l’attuale assetto di governo a livello nazionale?
«La linea del partito viene dettata dal Sottosegretario Candiani che è nostro commissario regionale. Se vuole una mia opinione penso che si possa escludere, nei territori, lo stesso assetto al governo nazionale. Le amministrative sono altra cosa».
– La vostra collocazione sin qui vi ha portati a guardare più a destra che a sinistra. Sarà così anche a Gela in vista delle prossime elezioni?
«Non potrebbe essere diversamente».
– Nel caso toccasse a voi la scelta del candidato a sindaco, o in alleanza o da soli, avete già un identikit del prescelto? Se si, me lo può descrivere?
«Ci presenteremo in tutti i territori con i nostri candidati a sindaco. Questa è la linea dettata da Matteo Salvini. Il candidato avrà spiccate doti: morali, umane e professionali».
– Veniamo alle problematiche territoriali. Tre settori in cui intervenire per un rilancio dell’economia.
«Dobbiamo, prima di ogni cosa, rendere vivibile questa città. Se lo sarà per noi gelesi lo sarà sicuramente per quanti vorranno investire o semplicemente visitare Gela. La nostra è una città che ha bisogno di normalità, di rendere ordinario ciò che fino ad oggi è stato considerato come straordinario. Ci stiamo concentrando su 5 punti al nostro programma. Interverremo sui settori produttivi, caratterizzanti per il nostro territorio e che producono redditività».
– Industria, agricoltura, turismo. Su quale settore puntare e perché?
«Bisogna guardare alle risorse ed alle necessità. Prima parlavo di settori caratterizzanti per un territorio. Proprio a questi mi riferivo. Non si possono formare per 50 anni saldatori, tubisti, montatori, carpentieri, ponteggiatori per poi dire loro di ricollocarsi in altri settori».