Ci saranno più liste civiche che partiti alle elezioni previste per la prossima primavera, a Gela come a Caltanissetta, San Cataldo e Mazzarino.
In città già si registrano i primi movimenti. E a proposito di movimenti, riferiamo dell’incontro promosso martedì sera al Tropico Med, dove “Movimenta” ha raccolto le prime adesioni a quello che potrebbe diventare il nuovo progetto politico per Gela. Il primo movimento a dare ufficiale adesione è stato “Una buona idea”, che fa capo all’ex consigliere comunale Terenziano Di Stefano. All’incontro c’erano altri esponenti o ex di partiti politici, o anche “vecchi” ex assessori ed ex consiglieri comunali.
I partiti, o quel che resta di loro, intanto, devono fare i conti con forti dissidi interni o di coalizione.
Se il centrosinistra piange, il centrodestra non ride. Coalizioni in frantumi da una parte e dall’altra. A sinistra, addirittura, si pensa ad uno scioglimento del Pd, nella migliore delle ipotesi a cambiare nome, preludio di una possibile diaspora che porterebbe buona parte dei suoi esponenti ad emigrare nelle tante liste civiche o movimenti, al momento in stato embrionale.
Lo stesso ex deputato regionale Pd Miguel Donegani non fa mistero di una sua candidatura a sindaco sostenuta da liste civiche, pur senza rinnegare un supporto, da aggregato, di quello che è stato finora il suo partito. Insomma, se il Pd non dovesse presentarsi con il suo simbolo, alle prossime elezioni amministrative il centrosinistra potrebbe non schierare alcun partito, ipotesi questa verificabile nel caso di non ricucitura dei rapporti tra Dem e Sicilia Futura.
Nel centrodestra le cose non vanno meglio. Persino nella Lega di Salvini non c’è sintonia, non solo nei rapporti tra fazione nissena e fazione gelese.
In Forza Italia c’è da chiarire il rapporto tra la fronda nissena, che risponde al deputato regionale Mancuso e quella gelese, che fa capo all’ex deputato Pino Federico e che si avvale sulla benevolenza del parlamentare nazionale Giusi Bartolozzi (nella foto) l’unica finora a predicare il verbo dell’unità, condizione essenziale per puntare (e meritarsi) la conquista del Palazzo di Città.
E qui ci sarà anche da fare i conti con l’rrequietezza dei fedelissimi del governatore Musumeci. Insomma, al momento, tre sono le anime che si agitano nel centrodestra.
Sarà interessante anche sapere se il M5S continuerà a correre in solitudine. I giochi sono aperti. L’assalto alle liste civiche è appena cominciato.