E anche questa è fatta. Nel senso che arriva la chiusura delle indagini anche per l’inchiesta sui rifiuti – 2ª trance – quella relativa ai cumuli di immondizia che tanti disagi hanno causato alla popolazione gelese sin dall’aprile scorso.
La Procura della Repubblica di Gela ha comunicato infatti di aver «esercitato l'azione penale con richiesta di rinvio a giudizio, depositata presso l'ufficio Gip del Tribunale di Gela, nell’ambito del procedimento penale instaurato nell'aprile scorso. a seguito dell'accumulo indiscriminato nel territorio del Comune di Gela di un ingente quantità di rifiuti, non raccolti ed in parte date alle fiamme, con conseguenti pericoli igienico-sanitari per la popolazione».
Le contestazioni riguardano fattispecie di reato – nei confronti del sindaco Messinese, del vice sindaco ed assessore alla Tutela ambientale Simone Siciliano, e del dirigente del settore Ambiente del Comune di Gela Patrizia Zanone – di rifiuto ed omissione di atti di ufficio (art. 328
del codice penale) e nei confronti del rappresentante legale della società Tekra Servizi Ambientali srl, aggiudicataria della gara di appalto in materia di rifiuti, per il reato di interruzione di servizio di pubblica necessità (art. 331 c.p.).
Le indagini preliminari sono state delegate congiuntamente alla Compagnia Guardia di Finanza e al Nucleo Operativo Carabinieri di Gela.
Toccherà ora al giudice fissare la data per l’udienza preliminare.