Il Beyout training di Alma Cannì

Il Beyout training di Alma Cannì

Sono passati quasi cinque anni dall’ultima volta che l’abbiamo intervistata (Corriere di Gela del 17 novembre 2013). Allora la gelese Alma Cannì (nella foto) muoveva i primi passi in un progetto ambizioso ma al tempo stesso ermetico chiamato Taccopunta.


Oggi, il suo beyouty training (essere bella tu) sta facendo il giro d’Italia, riscuotendo riconoscimenti che l’hanno portata, solo per citarne uno, alla Fiera di Roma International Estetica. Amante dell’arte nelle sue diverse espressioni, un passato da indossatrice, una laurea in Scienze della comunicazione internazionale, operatrice Reiki e Counselor olistico, Alma Cannì è riuscita ad concepire un training che guida le donne a percepire la bellezza e a manifestarla attraverso il portamento.


In occasione della festa della donna, Alma ha presentato in città il suo primo libro.
– Alma, come nasce Taccopunta?
«Nasce dal mio malessere di volermi vedere diversa da ciò che ero. Nascere rossa in Sicilia è stato un trauma per una bambina che desiderava vivere la sua vita. I miei caratteri particolari, quali la troppa altezza, magrezza, pelle chiarissima e capelli rossi erano fonte di vergogna. Invece di accettarmi, preferivo credere alla verità degli altri, ignorando la mia. Taccopunta è frutto della rabbia che ho nutrito per me stessa per 25 anni e che solo negli 11 undici anni ho accolto e trasmutato in un percorso utile a riconoscere me stessa e la parte più bella di me».


– Qual è il concept del tuo beyouty training?
«Con tale termine intendo riferirmi ad un’attività finalizzata ad esplorare le potenzialità delle donne, aiutandole a scoprire gli strumenti per attivare fiducia/fede, carisma e creatività. Il mio scopo è quello di far emergere le doti nascoste, esaltando personalità e bellezza. L’errore che fanno in molte è di credere di essere solo corpo e fare dipendere la bellezza da esso. Io ho conosciuto quell’essenziale invisibile agli occhi di cui parla la fiaba più importante di sempre, Il piccolo principe. Ho ideato un percorso che accompagna la donna a conoscere questo invisibile e renderlo visibile attraverso il corpo, nel portamento. Il concept del Beyouty training è dunque il pieno riconoscimento di sé».


– Dove ti trovi adesso?
«Adesso vivo in Abruzzo, un luogo strategico per poter girare l’Italia».


– Com’è andata alla Fiera di Roma?
«La fiera ha confermato la possibilità che la bellezza può essere concepita in maniera completa e che non è più importante sembrare la bellezza, ma esserla. Una volta riconosciuta la propria bellezza interiore, essa si può valorizzare grazie all’aiuto degli operatori del settore».


– Parlaci del tuo libro e di com’è andata la presentazione dell’8 marzo presso la Pinacoteca comunale.
«Il libro è un contributo per quelle donne che cercano la bellezza nel corpo, che si vogliono diverse e si sentono sbagliate, per quelle che credono di non essere abbastanza belle. La presentazione del libro è stata una tappa importante per la mia crescita professionale, più simile ad una totale guarigione del mio essere».


Progetti per il futuro?
«A breve, il prossimo 18 Marzo, sarò al Cosmoprof di Bologna, fiera leader nel settore della bellezza».