Quel mercoledì di aprile del 2022, la sala "Paolo VI" delle udienze generali in Vaticano era piena in ogni ordine di posti.
Nel primo settore di destra, dopo le autorità, c'eravamo anche noi: io e mia moglie Carla, svegli dalle 5 del mattino.
Papa Francesco, dopo il suo consueto messaggio di pace e la benedizione di un gruppo di ucraini con la loro bandiera, aveva salutato uno per uno gli ospiti di riguardo, prevalentemente personale diplomatico di numerosi Paesi con le famiglie, seduti nelle file sotto il palco.
Poi il santo padre ha iniziato, seppure claudicante, il suo cammino lungo i corridoi principali del grande salone benedicendo i fedeli che si accalcavano dietro le transenne. Arrivato davanti a noi gli dissi: "Santità, io e mia moglie abbiamo appena festeggiato 50 anni di matrimonio, ci benedica".
Quelle mie poche parole ottennero il risultato sperato. Il Papa si fermo, ci prese per mano e con un sorriso smagliante ci chiese: "quando lo avete festeggiato?"
"Ieri, Santità. Il 5 di aprile. Io mi chiamo Franco, Francesco all'anagrafe, e lei è Carla".
"Auguri. Complimenti a voi. Ma ditemi, ditemi – chiese con fare curioso e inaspettato – chi di voi due si è stufato per prima del matrimonio...?
Ci fu una grande e spontanea risata collettiva, un'esplosione di buonumore che se da un lato violava il rigido protocollo che i commessi cercavano di fare rispettare, dall'altra stava a sottolineare e condividere lo spirito umoristico di papa Bergoglio e tutta la simpatia che riesce a trasmettere nell'approccio con i fedeli.
Fu mia moglie a parlare subito dopo la risata. "E lei, caro papa Francesco, non sa che oltre a compagni nella vita siamo stati anche compagni di scuola. Quindi, nessun pentimento e più di 50 anni insieme".
Il Papa sorrise e poi facendoci con le dita il segno di croce sulla fronte ci benedisse e ci regalò due cofanetti contenenti altrettante corone del rosario: bianca, con i grani come perle, per mia moglie, nera per me. E poi ci salutò chiedendoci: "Non dimenticate di pregare per me".
Lo abbiamo fatto e lo facciamo tutti i giorni ma non pensavamo di doverlo moltiplicare in questi frangenti, come avviene in ogni angolo del mondo, perchè il Signore faccia guarire Francesco, il Papa della pace, della fratellanza, del perdono.