L’uomo è stato sorpreso dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza all’interno dell’attività commerciale ove la parte offesa svolge notoriamente la propria attività lavorativa.
La Polizia di Stato di Niscemi ha tratto in arresto un trentacinquenne niscemese colto in flagranza della violazione dell’obbligo del divieto di avvicinamento all’ex compagna ed ai luoghi da essa frequentati, divieto a cui era sottoposto dal mese di febbraio per ordine del Tribunale di Gela, a seguito della denuncia per maltrattamenti in famiglia presentata dalla vittima e alle successive indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela.
In particolare, l’uomo è stato sorpreso dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza all’interno dell’attività commerciale ove la parte offesa svolge notoriamente la propria attività lavorativa. In sede di convalida il G.I.P. presso il Tribunale di Gela, su richiesta della stessa Procura, ravvisando i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari con sistema elettronico di controllo a distanza.
Caltanissetta, bar frequentato da pregiudicati: il Questore emette decreto di sospensione della licenza, ex art. 100 tulps.
Il provvedimento è stato emesso a seguito di quanto emerso nel corso delle indagini della Squadra Mobile relative all’operazione di polizia giudiziaria “Tritone”.
Il Questore della Provincia di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello ha emesso un decreto di sospensione della licenza, ex art. 100 tulps, per cinque giorni, nei confronti del titolare di un bar ubicato nel Centro storico del Capoluogo. Il provvedimento è stato emesso a seguito di quanto emerso nel corso delle indagini della Squadra Mobile relative all’operazione di polizia giudiziaria “Tritone” che ha portato all’arresto di numerose persone per associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’esercizio commerciale, come emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, era frequentato quotidianamente dagli affiliati all’associazione, soggetti di spicco appartenenti alla criminalità locale, i quali trafficavano all'interno del bagno del bar. L’assidua frequenza del locale da parte di pregiudicati costituisce un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica e la temporanea sospensione dell’attività ha l’obiettivo di dissuadere i soggetti indesiderati dal continuare a frequentarlo.