Sebbene già nel 1927 l' americano Philo Farnsworth inventasse il primo schermo dotato di tubo catodico, e già alla fine degli anni '20 negli Stati Uniti un ristretto numero di famiglie privilegiate possedevano un apparecchio televisivo, in Italia solo nel 1954 la Televisione divenne realtà.
Infatti, la mattina del 3 gennaio di quell'anno, Fulvia Colombo (primo mezzo busto della tv), dagli studi televisivi di Torino annunciava l'avvio delle trasmissioni della Rai Radiotelevisione Italiana. Era quello l’ inizio di una rivoluzione sociale, culturale e di costume senza precedenti. La prima Televisione trasmetteva in bianco e nero in unico canale, e il primo eclatante successo fu il programma “Lascia o raddoppia” condotto da Mike Bongiorno, l'uomo che con i suoi quiz conquistò incondizionatamente la vasta platea degli italiani, aggregando le famiglie che si riunivano nelle case di quei vicini che erano possessori di quella fantastica scatola magica. Ma sarebbero bastati pochi anni perché tutti avessero un televisore a casa, spesso pagato con le cambiali.
Erano gli anni della rinascita del nostro Paese, del boom economico. E fra i primi “eroi” della TV possiamo ricordare, oltre a Bongiorno, altri presentatori di successo come Corrado, Mario Riva, Enzo Tortora (più tardi sarebbe arrivato il nostro Pippo Baudo) e artisti come Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello (lungo e inossidabile il suo sodalizio artistico con la moglie Sandra Mondaini), e poi ancora le gemelle Alice ed Ellen Kessler (le prime a cadere nelle maglie della censura di mamma Rai) e show-girl come Delia Scala, Raffaella Carrà e Loretta Goggi, e poi i divi di Sanremo Nilla Pizzi, Claudio Villa, Domenico Modugno, Mina, Adriano Celentano, Gianni Morandi, etc.
Ma la prima televisione fu anche una televisione “educativa”, non solo grazie alla realizzazione dei primi sceneggiati, spesso ispirati a grandi capolavori della letteratura (citiamo per tutti “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni per la regia di Sandro Bolchi), ma pure attraverso alcune trasmissioni capaci di concorrere a quel processo di unificazione della nazione che doveva passare necessariamente anche attraverso l'apprendimento della lingua italiana. Così nacque la rubrica “Non è mai troppo tardi” curata dal maestro Alberto Manzi. Ne si può dimenticare il successo clamoroso che riscuoteva il frate cappuccino padre Mariano da Torino nelle sue rubriche religiose capaci di portare davanti al piccolo schermo anche 17 milioni di telespettatori.
Nel 1977 la Televisione, che già nel 1962 si era dotata di un secondo canale (la terza rete sarebbe giunta nel 1979), cominciò a trasmettere a colori, e da allora continue sono state le innovazioni tecnologiche che hanno soppiantato il tubo catodico per giungere al digitale, alle piattaforme, alle trasmissioni vedibili in streaming.
Fra la fine degli Anni’70 e l’ìnizio degli Anni ’80, c'è stata poi in Italia, grazie a Silvio Berlusconi, l'avvento della televisione commerciale con in testa Mediaset e le sue tre grandi reti : Canale 5, Rete 4, Italia 1. La Televisione privata ha avuto in Italia subito un successo immenso tanto che le reti del “cavaliere”, da anni sul piano degli ascolti competono alla pari con il Servizio pubblico della Rai. Ma a fronte di un grande successo commerciale, i palinsesti Mediaset hanno determinato pure un impoverimento culturale che molto ha gravato sulla nostra società, e sugli italiani fagocitati da una televisione senza freni e senza limiti nel portare nelle case e nelle famiglie messaggi spesso ambigui e eticamente dubbi.
Oggi comunque, a 70 anni dai primi programmi sperimentali, si può dire che la televisione non ha perduto il suo appeal, concorre spesso in maniera vincente con il cinema, e continua ad essere il “media” egemone del nostro tempo nonostante l' avvento di Internet. Essa quotidianamente, attraverso le cronache dei TG, ci apre una finestra (o più finestre) sul mondo, portandoci a casa la politica, gli spettacoli, lo sport, e purtroppo anche le guerre che si combattono in ogni angolo del pianeta e i fatti tragici che hanno segnato la nostra contemporaneità, come ad esempio l’abbattimento delle Torri gemelle a New York, l’11 settembre del 2001, il cui orrore venne visto in diretta da milioni di telespettatori.
Si direbbe, un’informazione pluralistica e democratica quella televisiva, ma mai del tutto libera. Certo, chi ha qualche anno in più sulle spalle, ricorda con nostalgia la prima televisione, meno violenta, meno faziosa, più a “misura d’uomo”. E poi quanto erano diverse le signorine buonasera di un tempo. La classe e l’eleganza di Nicoletta Orsomando, Mariolina Cannuli, Rosanna Vaudetti, Maria Giovanna Elmi, Gabriella Farinon, certo non potranno mai essere eguagliate dalle sguaiate e volgari “signore” della tv di questi ultimi anni.
Infine, per rendere un servizio ancora migliore alla cittadinanza della provincia, sono stati eliminati i vincoli di competenza territoriale. Pertanto ciascun cittadino, residente nella provincia nissena, può decidere, in base alla disponibilità in agenda, se presentare la pratica in Questura o presso gli sportelli di uno dei Commissariati distaccati (U.R.P. della Questura, tel. 093479597, dal lun. al ven. dalle ore 8,30 alle ore 13.30; per la consegna anche il mar. e giov. dalle 15,00 alle 18,00 - Gela tel.0933816207, dal lun. al ven. 8,30/13,00 e mart. e giov. 15,30/17,30 – Niscemi tel. 0933 888115, dal lun. al ven. 9,00/12,00 e lun. e merc. 15/17).