Un paio di settimane fa abbiamo dato la notizia che a Gela non ci sarà e non si farà alcun termoutilizzatore, a dispetto di quanto annunciato dl presidente della regione uscente, Nello Musumeci.
A svelarlo è stato l’assessore regionale per l’Energia e per i Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, che ha dovuto definitivamente ammettere che quelle dei due impianti annunciati dal governatore uscente erano solo manifestazioni di interesse, manco bandi. Peraltro, basati su dati della raccolta differenziata risalenti al governo Renzi e che di conseguenza andavano aggiornati. Senza dimenticare, l’obiezione più rilevante, vale a dire che i due presunti termoutilizzatori non erano previsti nel piano rifiuti vigente approvato dall’Ars.
L'impianto che si voleva realizzare all'interno dello stabilimento gelese era stato persino proposto in un consiglio comunale a Gela, in cui l'Ati formata da Asja e Nextchem ne spiegava virtù e vantaggi a fronte di un impatto ambientale praticamente azzerato o nullo.
L'impianto si doveva basare sulla tecnologia "waste to chemicals", sviluppata dalla società My Rechemical, appartenente a NextChem, a sua volta partecipata di Maire Technimont. La stessa tecnologia per un "impianto di produzione di metanolo ed idrogeno circolari" è stata sottoposta all'attenzione della Regione Lombardia, in sede di conferenza dei servizi, nell'ambito di un progetto che oltre Nextchem, coinvolge Eni e Iren Ambiente.
L'impianto infatti dovrebbe sorgere all'interno del polo petrolifero Eni in Sannazzaro de Burgondi ed entrare a regime tra un paio o al massimo tre anni. Eni ne ha già parlato con i sindaci di Sannazaro e Ferrera.
Le ricadute occupazionali sono simili a quelle che erano state annunciate per Gela. Un centinaio di assunzioni nel diretto con l’impianto a regime ed altrettante nell’indotto tra costruzione e successiva manutenzione.
Ad assicurare la carica di rifiuti non riciclabili in ingresso sarà Iren Ambiente, società in forte crescita tra Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, specializzata in tutti i rami del ciclo dei rifiuti (raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, igiene urbana, impianti di trattamento, e così via). Il metanolo e l’idrogeno generati fungeranno da base per biocarburanti destinati al trasporto su gomma, specie auto-trazione, nonché altre tipologie di trasporto.
Intanto, sempre nell’ambito della biochimica, Versalis, società chimica di Eni e azionista di Novamont per una quota del 36%, ha acquisito da Mater-Bi il restante 64% del pacchetto azionario.
Novamont è una società leader a livello internazionale nel campo della chimica da fonti rinnovabili. Tale operazione rappresenta un’accelerazione della strategia di decarbonizzazione del portafoglio prodotti.