Saranno ventidue, sui venticinque inizialmente previsti e stanziati, i milioni di euro destinati al progetto di riqualificazione e riconversione industriale dell'area di crisi complessa di Gela.
Un cofinanziamento che impegna lo Stato (attraverso il ministero delle Imprese) e la Regione siciliana, con il primo che preleva quasi 12 milioni di euro dal Fondo crescita sostenibile e la seconda che preleva 10 milioni dalle risorse del Programma operativo complementare 2014-20.
Il bando-avviso di Invitalia sarà pubblicato il prossimo 28 marzo. Ad annunciarlo è stato l'assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo (nella foto), durante i due incontri tenuti alle Camere di Commercio di Caltanissetta e Gela. Da questo bando ha prospettato l'assessore Tamajo, possono scaturire occasioni importanti di rilancio sul piano produttivo ed occupazionale.
Il Prri (Piano di riqualificazione e riconversione industriale) è stato approvato con l’Accordo di programma del 23 ottobre 2018, siglato dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e mare, dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dal Ministero delle infrastrutture e trasporti, dalla Regione siciliana, dal Libero consorzio comunale di Caltanissetta, dal Comune di Gela e prevedeva l’impegno di risorse pubbliche per complessivi 25 milioni di euro stanziati per l’attuazione della Legge 181/89.
L’area di crisi industriale complessa è stata dichiarata per il territorio di 23 Comuni (Gela, Niscemi, Mazzarino, San Cono, Acate, Vittoria, Caltagirone, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzaria, Butera, Riesi, Caltanissetta, Delia, Marianopoli, Montedoro, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Aidone, Barrafranca, Piazza Armerina, Pietraperzia) appartenenti a ben 4 province (CL, CT, EN, RG), compresi nei seguenti Sistemi locali del lavoro individuati da Invitalia: Gela, Mazzarino, Vittoria, Caltagirone, Riesi, Caltanissetta e Piazza Armerina.
Con l’Atto integrativo del 7 settembre 2022 è stata prorogata al 23 ottobre 2024 la durata dell’Accordo di programma e definita la disponibilità delle risorse finanziarie residue, pari complessivamente a 21.924.101,07 euro (11.924.101,07 euro nazionali e 10.000.000 euro regionali). Possono rispondere all’avviso imprese (italiane ed estere), cooperative, consorzi e reti di imprese (Rti, con minimo 3 imprese e massimo 6), che presentino progetti non inferiori al milione di euro, che diventa 1 milione e 200 mila euro per le Rti.