Lo stato ha dato delle briciole hai pubblici esercizi per risollevarsi dalla crisi della pandemia Covid-19, ora le riprende con gli interessi, l’aumento dei costi per l’energia elettrica e metano sono diventati insostenibili per il settore della ristorazione,
le aziende si ritrovano con il pagamento delle tasse sospese del 2020 per l’emergenza Covid, con il personale che non si trova perché molti si accontentano del reddito di cittadinanza e lavorano al nero, le bollette dell’energia triplicate, conti alla mano i costi delle energia elettrica nell’agosto 2021 erano di € 0,9 centesimi al PUN, maggio 2022 €0,23 centesimi, luglio 2022 €0,44 cent. Agosto 2022 € 0,63, quindi un aumento del 500% del Prezzo Unico Nazionale.
Ricordo che buona parte delle attrezzature nei laboratori di ristorazione e pasticceria funzionano ad energia elettrica o gas metano, e se prima i costi dell’energia erano appena un terzo delle spese, oggi ricoprono un buon 40% dei costi di produzione. L’aumento delle materie prime che ha già costretto piccoli aumenti al banco, oggi sono diventati irrisori.
Ci rendiamo conto che aumentare ulteriormente i listini prezzi sarebbe contro producende, gli stipendi sono rimasti fermi e il potere d’acquisto si è ridotto notevolmente, come è ovvio le spese da tagliare sono quelle dello svago, come la colazione, il pranzo, cena, pizza, conviviali e feste eliminando pasticceria e gastronomia, se non per risparmiare tutto fatto in casa.
Alcuni pubblici esercizi a Gela hanno già spento l’aria condizionata o chiuso l’attività ristorativa a pranzo.
Gli imprenditori sono consapevoli di essere in un punto di non ritorno, ormai l’estate è alla fine, i numeri economici degli introiti si ridurranno del 80%, alcune attività inizieranno a licenziare, altri già prospettano la chiusura dell’attività.
La guerra è anche a casa nostra non possiamo voltarci dall’altra parte, il governo continua a dire che bisogna calmierare i prezzi, ma in tanto i cittadini ne pagano le spese.
Noi non abbiamo soluzioni, delle idee concrete, la prima eliminare immediatamente i costi dell’energia come Iva e trasporto, attivare nell’immediato il Patto delle comunità energetiche allargato alle attività imprenditoriali con incentivo dallo stato per i nuovi impianti di rinnovabili.
La verità e che siamo e saremo sempre più poveri, le famiglie resteranno al buio e al freddo.
Gela lì 03/09/22
Armando Paolo Grimaldi - Presidente Fipe Gela