Dopo mesi e mesi di attesa, la Giunta ha approvato il nuovo regolamento di trasporto dei disabili verso i centri convenzionati Asp.
Un servizio gratuito per tutti disabili che può essere attivato al Comune in convenzione con enti e centri accreditati, dotati di specifici requisiti. In alternativa è prevista pure l’ipotesi di concessione di contributi comunali, a titolo di rimborso spese, ai privati che si avvalgono di mezzi propri o di terzi. Un provvedimento fortemente voluto dall’assessore ai servizi sociali, Nadia Gnoffo ma totalmente avversato dal presidente della “Consulta per la disabilità”, avv. Livio Aliotta, che lo ha definito un obbrobrio giuridico.
Ma l’assessore non ci sta: «la disabilità – replica la Gnoffo – non può essere sfruttata per strumentalizzazioni personali. Provo solo amarezza per l’ennesimo attacco gratuito e infondato dell’avvocato Livio Aliotta, tralasciando più o meno consapevolmente, il fatto che esistono disposizioni di legge e sentenze del Consiglio di Stato che corroborano quanto stabilito da questa amministrazione. In questi anni – continua – abbiamo cercato di applicare e rispettare un regolamento che, di fatto, in ordine al trasporto presso i centri di riabilitazione, si è rivelato fallimentare.
Per questa ragione, sentite le famiglie e diverse associazioni che si occupano di disabilità e di fragilità in generale, ho ritenuto di dover intervenire, disciplinando questo servizio con un regolamento ad hoc. Nello specifico, abbiamo ritenuto di regolamentare solo un articolo a seguito delle proteste delle famiglie che accompagnavano i loro cari presso i centri Aias di Gela e Caltagirone. Tutto, carte alla mano, nel rispetto delle disposizioni di legge».
Ed alla risposta piccata, l’assessore Gnoffo fa seguire il contrattacco: «mi permetto – precisa - di ricordare all’avv. Livio Aliotta, nella qualità di presidente della consulta, che ho costituito un albo comunale delle associazioni che si occupano di disabilità di cui la consulta non fa parte. Non ha nemmeno partecipato all’avviso. La stessa consulta, inoltre, non fa parte nemmeno della rete territoriale per l’integrazione e l’inclusione sociale. Di cosa dovrebbe rimproverarmi, dunque? Forse le associazioni con cui dialogo non sono all’altezza? Mi dispiace, ma non accetto accuse – conclude – da chi cura contenziosi contro il Comune ma, nel contempo, vorrebbe sedersi ai tavoli tecnici per prendere decisioni insieme allo stesso ente».
Accuse su cui l’avv. Aliotta «si riserva di presentare apposita querela a tutela della propria immagine di cittadino e di professionista», approfittandone per invocare le dimissioni della Gnoffo, perché fa della disabilità «un campo di battaglia elettorale», auspicando altresì l’intervento del consiglio comunale affinché possa apportare le necessarie modifiche nel rispetto della normativa, ad un testo che lo stesso reitera nel definire «vergognoso». Per il presidente della consulta: «l’assessore Gnoffo dipinge una realtà che non trova conforto nei fatti e dovrebbe spiegare alle famiglie ed alle associazioni come mai ritiene di dover fornire risposte solo alle famiglie che usufruiscono del servizio di trasporto Aias e non invece anche a quelle che portano i propri figli presso i centri di riabilitazione come il centro autismo o i centri di riabilitazione psichiatrica, dimenticando di regolamentare e di erogare il servizio di trasporto scolastico, anch’esso obbligatorio e gratuito come quello verso il centro di riabilitazione Aias.
E come mai non eroga il servizio Asacom con regolarità tutto l’anno, per tutte le ore e per tutti i bambini della città?». Lo stesso Aliotta ha poi sui social allegato foto sull’istanza presentata per l’inclusione nella rete territoriale per la protezione e l’inclusione sociale.
Intanto anche il segretario cittadino del Pd, Guido Siragusa, non ha lesinato critiche al regolamento, mentre a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il presidente del consiglio comunale, Salvatore Sammito, che ha ricordato che il testo non è stato ancora ricevuto dalla presidenza, la quale poi lo trasmetterà alla commissione competente per transitare, infine, in aula con eventuali modifiche e deliberazione finale.