Era metà settembre del 2020 quando sono iniziati i lavori all’ex casa albergo di Macchitella, con un paio di anni di ritardo rispetto al programma, a causa di una serie di vicissitudini legate alla sfiducia del sindaco Messinese, il periodo di commissariamento straordinario dell’ente comunale ed il diffondersi della pandemia covid.
Quella che era stata una palazzina di appartamenti destinati ad ospitare i dirigenti del cane a sei zampe, si apprestava dopo alcuni anni di abbandono, ad essere convertita in una fucina polifunzionale votata all’innovazione e finanziata con somme, 2 milioni e mezzo circa, prelevate dai 32 milioni di compensazioni previste nel protocollo del 2014.
Ben definiti i targets: mondo giovanile e piccole/ medie imprese, tra progetti di start-up, coworking, formazione, in un’ottica di economia circolare, energie rinnovabili e sostenibili. Ovvia la ricerca di collaborazione e convenzioni con realtà universitarie mentre, nelle more, per i primi due anni Eni garantirà il supporto della “Fondazione Mattei”, con corsi e stage puntuali.
Pochi mesi dopo, arrivava l’annuncio di un accordo con la università “Kore” di Enna, per un nuovo corso universitario, nell’ambito disciplinare dell’ingegneria ambientale, da ospitare in alcuni locali del Macchitella Lab, con il coinvolgimento anche della diocesi di Piazza Armerina e di Confindustria Sicilia, oltre che del Comune di Gela.
Prevista la possibilità per gli studenti di osservare, sul posto, i processi della bioraffineria, quelli delle bonifiche, le tecnologie “made in eni”, come il “Waste to fuel” e quant’altro. Intanto i lavori assegnati ad un’impresa gelese, con l’impiego di maestranze locali, procedono spediti.
Si arriva all’estate scorsa in cui in una riunione nella stanza del sindaco, Lucio Greco, alla presenza di Rage, Sicindustria ed il Rettore della Kore di Enna, si è discusso degli aspetti meramente conclusivi dell’iter, giungendo persino a preannunciare la possibilità di inaugurare il centro polivalente alla fine dell’estate e l’inizio delle lezioni del corso universitario già in autunno. Diversi gli studenti iscritti al primo anno, alcuni dei quali trasferitisi dall’università di Catania, così come parte del personale docente.
Ci ritroviamo a febbraio di quest’anno ed il cantiere è ancora chiuso. Fortissime indiscrezioni provenienti dallo stabilimento fanno sapere che la ditta ha completato, da mesi, i lavori e che per Eni così come per la Kore, si poteva rispettare benissimo la tempistica ipotizzata in estate. Del resto, il corso universitario in questione è puntualmente partito, con la differenza che le lezioni, anziché al Macchitella lab, si tengono alla Kore.
Il ritardo, ennesimo, sarebbe provocato da un inghippo di carattere burocratico, relativo al parcheggio antistante l’edificio ristrutturato e per il quale, la ditta incaricata dei lavori sullo stabile, non è stata autorizzata ad intervenire anche sul parcheggio, in quanto ad occuparsene dovrebbero essere altri. A nulla finora è valsa, per aggirare l’ostacolo, la creazione da parte della ditta di un percorso alternativo d’ingresso alla struttura. Si parla di un’apertura a marzo con tanto di inaugurazione, in coincidenza con la ripresa delle lezioni del corso universitario.