Accordo di massima tra “Forza Italia” ed “Italia viva” in Sicilia.
Un'intesa perfezionata a cena, nella Firenze di Renzi, tra quest'ultimo e il leader azzurro nell'isola, Gianfranco Micciché. Delineato un percorso di collaborazione che ha come primo obiettivo e banco di prova le amministrative palermitane della prossima primavera ed in una, eventuale, prospettiva più larga, le regionali dell'autunno 2022. Si pensa, in buona sostanza, ad un'alleanza che sul piano elettorale si traduce in una lista comune, già a partire dalle amministrative ed il capoluogo di regione in particolare. Mentre per le regionali d'autunno che verrebbero a seguire, il discorso al momento si fa un po' più complicato e vanno certamente sentiti i territori, da entrambe le parti. Quindi un percorso delineato dai due leader, "ma su cui c'è ancora da lavorare", secondo quanto già trapela da ambienti autorevoli dei due partiti.
«Abbiamo già in programma una riunione regionale per la prossima settimana – ci svela il coordinatore provinciale di Italia viva, Peppe Ventura – in cui discuteremo nel merito di tale questione. Ma è ancora troppo presto, assolutamente prematuro, parlare di liste comuni con i forzisti alle regionali del prossimo anno, figuriamoci nomi di candidati che già saltano fuori dal nulla solo per essere dati in pasto all'opinione pubblica. Va capito come fissare ed applicare il criterio di selezione delle candidature all'Ars, dove collocarsi cioè – conclude Ventura - quale candidato alla presidenza della regione appoggiare e tanto altro».
Il riferimento è al nome di Emanuele Maganuco che sarebbe già dato candidato in una lista comune con il forzista Michele Mancuso nel collegio provinciale nisseno e che già – a nostro avviso – il solo essere uscito fuori un anno prima, senza fondamento alcuno, servirà semmai esclusivamente a bruciarne anzitempo, ancora prima che sul nascere, eventuali velleità in tal senso, qualora dovessero maturare davvero. E c'è poi da considerare la collocazione: nel centrodestra o nel grande centro moderato?
Sono ancora in tanti nell'isola, anche tra i colonnelli siciliani del partito di Berlusconi, che guardano con favore allo schema del centrodestra, a prescindere se con Musumeci ricandidato o altri in alternativa. Dall'altra parte, c'è già un asse siciliano tra Renzi e il nuovo partito scudocrociato di Totò Cuffaro che ha debuttato con successo alle recentissime amministrative seppur correndo da solo. Ad “Italia viva” e “Dc”, dovrebbero affiancarsi "+ Europa" e "Cantiere popolare" di Saverio Romano, senza escludere aprioristicamente "Azione" di Carlo Calenda.
Certo un primo vero segnale potrebbe essere la costituzione di un intergruppo in seno all'Ars tra i deputati di "Fi" e "Iv", il cui dialogo invero è già in essere da un bel po'.