Nel giorno di Ferragosto, è venuta a mancare Giovanna Palazzolo (nella foto), ex preside dell’Istituto Comprensivo Paolo Emiliani Giudici. Moglie, madre e donna di scuola con la passione del giornalismo.
Ai funerali in cattedrale, oltre alla figlia Anna Clara e al dirigente scolastico del Liceo Eschilo Maurizio Tedesco sarebbero dovute intervenire altre persone, tra cui il collega Franco Infurna, che ci ha fatto pervenire questa nota.
“Questo è uno stralcio del mio ricordo di Giovanna che avrei voluto leggere al suo funerale ma che don Cultraro mi ha impedito di fare. Alla figlia Anna Chiara ha detto che accettava un familiare, il rappresentante dei presidi e basta. Niente giornalisti, niente insegnanti e niente club services”.
Cara Giovanna. A me oggi il compito di ricordare la tua affascinante esperienza nel mondo della comunicazione radio-televisiva e il tuo impegno nel settore giornalistico. Ho pochi minuti per farlo, quando invece ci vorrebbero ore e ore per raccontare l'avventurosa realtà per una informazione libera e pluralista che abbiamo contribuito a costruire In queste battaglie in questa attività tu sei stata punto di riferimento certo.
Quando arrivavo in televisione la prima cosa che chiedevo era quella di sapere a chi spettasse il turno di lettura di quel giorno. E quando mi dicevano: oggi legge Giovanna Palazzolo, mi sentivo meglio, più tranquillo.
Aveva il fiuto della notizia.
Avevamo lavorato insieme già a Radio Gela, nella redazione messa in piedi da Salvatore Parlagreco. Poi ci siamo ritrovati a Tele Gela, per dare voce agli emarginati, ai cittadini dei quartieri abusivi dimenticati dal potere. Volevamo cambiare il mondo iniziando dalla nostra città offesa, ferita e derisa.
Giovanna scriveva e montava i suoi servizi, faceva gli speciali. I tecnici l'adoravano e la rispettavano. Realizzò una rubrica di politica e società intitolata i 40 del consiglio comunale. Un consigliere per ogni puntata. Fece conoscere ai gelesi i loro rappresentanti eletti per amministrare la città. Fu una intelligente ed efficace radiografia dei consiglieri comunali tra pregi e difetti, vizi e virtù, ambizioni, sacrifici e delusioni.
Amava il giornalismo. Quello serio, coraggioso, leale e corretto. Giovanna non era iscritta all’albo ma era più giornalista lei di tanti che portano in tasca il tesserino senza esserne degni.
Se mi telefonava dicendomi: Frà, a voi na notizia? Statene certi: la notizia c’era. E spesso era da lancio Ansa, quantomeno a respiro regionale.
Come quando inventò alla media San Francesco il Mini tg redatto e condotto dai suoi alunni, con tanto di speaker e il supporto tecnico di Canale 10. Diedi la notizia a Rai e Ansa. Una troupe della Rai venne a Gela e il servizio andò a livello nazionale. Lo stesso accadde con la sua orchestra itinerante ICS San Francesco che vinse 5 gran premi musicali in sette giorni in varie regioni.
Nella sua scuola c’era sempre un corso di giornalismo. Lei non si fermava mai. Era un vulcano di idee. Insegnava e formava le nuove generazioni. No alle fake news, alla violenza, alla droga. Sì al coraggio della denuncia, alla legalità, alla giustizia.
Da oggi, senza di lei siamo tutti più soli: il marito Paolo, le figlie Francesca e Anna Chiara, la nipotina la piccola Anita, il genero il fratello Massimo, la cognata, Stella, i nipoti, i parenti e tutti noi che siamo qui e che le abbiamo voluto bene.