Mancava solo l’ultimo passaggio, così è stato. Anche Tekra, gestore in proroga del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha riconosciuto il bacino istituito già da un anno in sede prefettizia, assorbendo dallo stesso ben 17 lavoratori che rientrano, dopo diverso tempo, in servizio.
Un bacino avallato in primis dal sindaco Greco e fortemente voluto dai sindacati, in particolare l’Usb: «dopo tante battaglie – dichiara il segretario provinciale Usb, Luca Faraci –- e perplessità sul bacino di ex lavoratori Tekra, accompagnate da un clima teso per una problematica alquanto delicata, finalmente si è attivato tale bacino costituito con il comune di Gela e sindacati».
Un’operazione accettata alla fine dalla società campana e passata anche attraverso l’ispettorato al lavoro: «diciassette lavoratori sono tornati in servizio grazie – prosegue Faraci – alla conseguenzialità della Tekra nei confronti del comune e sindacati, togliendo ogni dubbio sulla questione del servizio dei rifiuti relativa al personale, riconoscendo cioè che l'organico per il comune di Gela fosse poco e che, quindi, c'era bisogno ulteriore forza-lavoro per far fronte alle necessità che si creavano. Così, all'ufficio dell’Ispettorato del lavoro con sede a Caltanissetta, si sono conciliati 17 rapporti di lavoro a tempo indeterminato e part-time, con la sottoscrizione dell’Usb, in rappresentanza di tutti i lavoratori, umili padri di famiglia, che hanno voluto essere assistiti da questo sindacato».
Un successo pieno e su tutti i fronti: «siamo veramente orgogliosi e soddisfatti per aver dato propulsione alla nascita di un bacino, attivandolo con lavoratori che hanno dedicato la loro esperienza sul settore. Ringraziamo per la collaborazione – conclude - le altre sigle sindacali, il sindaco Lucio Greco che in questi mesi ha creduto e sofferto con noi tutti, le istituzioni che capendo il disagio sociale ci hanno accolti con umanità ed infine diamo riconoscimento in merito anche alla Tekra, che ha voluto dare un seguito a questa svolta che in passato inaspriva la cittadinanza».
Ma se il bacino ha iniziato a funzionare, gli operai si sono visti costretti ad entrare per diversi giorni in stato di agitazione per i ritardi nei pagamenti, reiteratisi sin da gennaio del corrente anno. Un discorso, secondo il sindacato Fp-Cgil, vecchio tanto quanto il servizio stesso: il comune ritarda cioè ad erogare i canoni mensili al gestore e quest’ultimo riversa tale ritardo sui lavoratori. La domanda che ci poniamo, allora, da sempre rimane la stessa: perché esternalizzare un servizio quando le buste paghe le fa il gestore ma solo quando a metterci i soldi per pagare la retribuzione è il Comune.
Tanto varrebbe gestire direttamente il servizio, esternalizzandolo ad una propria partecipata, che deve metterci i mezzi e… le buste paghe. Nel frattempo l’Ugl ha inviato una missiva a Palazzo di città per una verifica del servizio, alla luce della stagione estiva, rilevando l’opportunità di cambi negli orari di lavoro per il caldo e, magari, nuove assunzioni per un servizio che deve farsi carico ora anche della pulizia delle spiagge.