Ospedale. Senologia a rischio? Attenti, altro pericolo di scippo

Ospedale. Senologia a rischio? Attenti, altro pericolo di scippo

L'amministrazione cittadina retta dal sindaco Lucio Greco, anche per il tramite dell'assessore alla sanità, Nadia Gnoffo, ha deciso di muoversi ed intervenire sulla vicenda riguardante la “Breast-Unit” del nosocomio gelese, chiedendo un incontro con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ed invitando, in particolare, il manager dell'Asp nissena, Alessandro Caltagirone, a provvedere affinché il reparto di senologia possa passare positivamente al vaglio della commissione di verifica dei requisiti, che sarà inviata a breve dall'assessorato regionale al ramo, la cui delega ad interim ce l'ha ancora il presidente Musumeci, dopo le dimissioni dell'assessore Ruggero Razza.

«Raccolgo l'appello lanciato dall’assessore alla salute del comune di Gela, Nadia Gnoffo e da quanti sono preoccupati che il reparto di senologia dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela venga declassato – afferma in un comunicato stampa il deputato regionale di Forza Italia, Michele Mancuso – senza essere mai diventato unità dipartimentale. Lo stato dei fatti impone attenzione sulla vicenda, per raggiungere appieno l’obiettivo. Esiste un atto aziendale valido per 5 anni, il quale prevede la nascita dell’unità operativa semplice dipartimentale nel nosocomio gelese.

È una battaglia che sin dall'inizio abbiamo condotto perché, visto l'elevato numero di casi di tumori alla mammella, non abbiamo mai avuto dubbi nel sostenere, difendere e ottenere tale collocazione. Ad oggi – prosegue il parlamentare regionale forzista – sono in itinere anche delle convenzioni con strutture sanitarie private per quanto concerne le attrezzature di servizio.

È chiaro che ciò non basta. Cogliendo gli input dal territorio, mi sono premurato di fissare sin da ora un incontro con i vertici sanitari locali, tutte le rappresentanze e il responsabile dell'Unità operativa semplice dipartimentale, il dr. Giuseppe Di Martino.

A lui e tutta la sua equipe vogliamo dar credito, consapevoli che occorre una bilaterale collaborazione, senza allarmismi. Sono certo che il loro stacanovismo unito alla volontà della politica di dare risposte al territorio, potranno garantire aggiornamenti seri e quotidiani, specie a chi vive tragiche condizioni di salute tragiche.

Sul versante dei controlli – conclude l'on. Mancuso – risulta per certo che la dott.ssa Francesca Catalano, responsabile della Commissione regionale per il rilascio dell'accreditamento della struttura sanitaria, abbia confermato che l'iter procede per il meglio, nell’attesa dell’ispezione definitiva dei funzionari dell’assessorato salute, prevista entro quest’anno».

Abbiamo contattato il dr. Giuseppe Di Martino il quale non ha inteso rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma ad onore della verità ha tenuto a fare alcune precisazioni, rivelatesi preziosissime al fine di fare piena luce sulla vicenda. In effetti, il rinomato medico niscemese, da anni operante a Gela, ci ha spiegato che la “Breast-Unit” al Vittorio Emanuele III di Gela  è già Unità dipartimentale.

«Ce ne sono 15 sparse nell'isola – dice – e sono tutte unità semplici dipartimentali. L'assegnazione a Gela, anziché altrove nel nisseno è dovuta ai «grandi numeri ed alle elevate presenze nel territorio». Ma il riconoscimento, da solo, non basta.

E' necessario mantenere nel tempo uno standard preciso di requisiti che una commissione dell'assessorato regionale alla salute è tenuta a verificare periodicamente. La prossima visita è imminente, cioè il mese prossimo. Sui requisiti il dr. Di Martino ha voluto mantenere il riserbo invitandoci a fare questa domanda alla direzione.

E proprio il vertice apicale dell'Asp CL2, l'ing, Francesco Caltagirone, intervenendo in un dibattito pubblico ha fornito la risposta, svelando che nella precedente verifica, la commissione aveva rilevato tre criticità lacunose, relative ad alcune figure specifiche: 1 psicologo, 1 oncologo ed 1 chirurgo plastico, unitamente ad alcuni infermieri preposti al servizio in questione, rassicurando che entro giugno queste figure saranno individuate ed operanti in reparto, anche mediante convenzioni esterne.

Il direttore generale Caltagirone ha poi escluso che sul piano tecnico, oggi possa nascere una “Breast-unit” al “Sant'Elia”: «mai fidarsi completamente di quello che ci dicono i vari esponenti di turno degli ambienti nisseni – ci risponde il portavoce del Csag, Filippo Franzone, la cui battaglia diede l’input decisivo all'iter che portò l'assegnazione a Gela e non al capoluogo di provincia della “Breast-unit”.

Se domani il reparto di senologia – continua il combattivo e storico portavoce del comitato – venisse chiuso o comunque declassato, come diversi paventano in giro e nei corridoi, non è detto che nel giro di pochi anni venga proposta ed immediatamente assegnata, un'unità operativa dipartimentale a Caltanissetta, magari ricollegandola alla sua condizione di “Hub”, del nulla nel deserto del centro isolano – rimarca ancora una volta, chiosando, Franzone – al pari delle tre città metropolitane».