Editoria/ Nell’«Armacord» dei Carabinieri a riposo, un racconto del Lgt. Resciniti

Editoria/ Nell’«Armacord» dei Carabinieri a riposo, un racconto del Lgt. Resciniti

C'è anche il maresciallo Domenico Resciniti, campano di nascita ma gelese di adozione, tra i 32 carabinieri a riposo, di ogni parte d'Italia, che, in un libro, dal titolo "Armacord la nostra Arma", raccontano episodi di vita vissuta nella loro carriera professionale.

Si tratta di un lavoro collettivo che, come scrive nella dedica l'ideatore dell'iniziativa, il luogotenente Giovanni Govoni di Genova, vuole essere "un tributo di rispetto e di onore dedicato a tutti i commilitoni che in questi due secoli si sono immolati nell'adempimento del proprio dovere".

Parafrasando il titolo del film di Fellini, il promotore del libro sottolinea che "si vuole così rendere esplicito che i ricordi e i racconti annoverati sono espressione di uomini che hanno militato nell'Arma dei Carabinieri con onore, devozione e forte vincolo di appartenenza". Un vero e proprio rapporto di amore con quella che chiamano "La Grande Famiglia" di "Madre Arma".

Il libro (205 pagine) è un eccezionale diario di avvenimenti vissuti in prima persona e raccontati da questi 32 carabinieri, in certi casi superstiti di episodi drammatici come la strage di Nassiriya, scontri a fuoco nella lotta al terrorismo e alla criminalità comune o organizzata, la pericolosa cattura di latitanti, ecc.

Ci sono però anche fatti di grande umanità che ripropongono la figura del carabiniere e in particolare del maresciallo, comandante di stazione, come l'amico buono e generoso, il padre comprensivo pronto ad aiutarti fino al sacrificio. Da pag 142 a pag 157 ci sono alcuni racconti del Luogotenente Domenico Resciniti, la cui famiglia vanta ben 12 suoi componenti arruolati nell'Arma. Racconta l'episodio del coniglio bianco portato da due bambine in caserma, a Gela, e preso in custodia per non ferire la loro sensibilità, dato che le protagoniste l'avevano comprato per salvarlo dall'allevatore che intendeva macellarlo per mangiarlo.

C'è anche il racconto riguardante un ragazzino di 10 anni che va dai carabinieri a denunciare il furto della propria Bmx dicendosi sicuro che i militi gliela ritroveranno. La fiducia del bimbo fu premiata con una bici nuova acquistata per lui proprio da Resciniti.  Infine una interessante lettera dalle mille sfumature sul rapporto umano che si costruisce tra carabinieri e popolazione. 

La prefazione de libro è del generale di corpo d’armata, Aldo Lisetti, ex comandante dei Carabinieri a riposo. La pubblicazione, autofinanziata dagli autori, è avvenuta il 31 ottobre e non è in vendita. Eppure ha avuto un grande successo. E già si parla di una seconda edizione con altri partecipanti e tanti racconti inediti.