GELA, due arresti della polizia per reati di furto e spaccio di sostanze stupefacenti.
I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela mercoledì scorso hanno eseguito due provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di due gelesi. Il primo, nei confronti di Andrea Teresi, di trentasei anni, in esecuzione all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica di Gela, dovendo espiare la pena della reclusione a un anno e nove mesi, per cumulo di pene concorrenti per i reati di furto e furto aggravato, commessi a Gela nel 2011 e 2012.
Il secondo provvedimento, nei confronti di Diego Nastasi, di cinquantaquattro anni, in esecuzione all’ordine di esecuzione, emesso dalla Procura della Repubblica di Gela, dovendo espiare la pena della reclusione a due anni, due mesi e cinque giorni, per cumulo di pene concorrenti per i reati di furto aggravato, commessi a Gela nel 2013 e 2015 e per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato da recidiva, commesso nel 2015. Il predetto, dopo la notifica del provvedimento è stati condotti dagli agenti presso il carcere di Caltagirone.
NISCEMIi, violazioni misure anticovid polizia multa gestori bar e centro ricreativo.
I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza, nel corso dei servizi finalizzati a verificare il rispetto delle regole anti contagio, tra venerdì 4 e domenica 6 hanno elevato numerose sanzioni amministrative, per oltre diecimila euro, per mancato rispetto delle misure di contenimento del Covid-19. Venerdì, presso un bar di via Mario Gori, sono state sanzionate dieci persone per inosservanza del divieto di assembramento. Sabato sera, sulla strada provinciale 31, gli agenti hanno trovato un circolo ricreativo aperto con quindici persone all’interno.
Nei confronti del gestore è stata elevata la sanzione amministrativa di 400 euro, per aver violato le disposizioni contenute nel dpcm del 3 novembre 2020, che ha sospeso l’attività dei centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Gli agenti, all’interno del circolo, hanno identificato quindici persone, nei confronti delle quali sono in corso di notifica le sanzioni per violazione delle misure di contenimento al covid-19. Domenica mattina è stato sanzionato il titolare di un bar, ubicato in via Goito, poiché non ha fatto rispettare il distanziamento tra i clienti.
GELA, in auto con la cocaina, arrestati dalla polizia di Stato due pregiudicati.
I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza, nel pomeriggio di lunedì 9, nel corso di servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto due pregiudicati niscemesi, il ventisettenne Infuso Francesco e il trentaduenne Lo Monaco Vincenzo, colti nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina. I predetti sono stati fermati da una pattuglia della sezione investigativa del Commissariato mentre, a bordo di una Fiat Tipo, transitavano ad alta velocità, lungo la strada statale 117/bis, all’altezza del rifornimento Agip.
Nel corso della perquisizione personale al conducente del mezzo, Infuso Francesco, è stato sequestrato un coltello a serramanico con lama della lunghezza di oltre dieci centimetri. Nella tasca destra della giacca indossata da Lo Monaco Vincenzo, gli agenti hanno trovato e sequestrato due buste di cocaina del peso complessivo di 18,57 grammi. Gli arrestati sono stati condotti in Commissariato e, dopo le formalità di rito, su disposizione del pubblico ministero presso la Procura di Gela, condotti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
GELA, individuato il responsabile del danneggiamento avvenuto a settembre
Lunedì pomeriggio scorso, i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal Gip del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un gelese diciottenne, ritenuto responsabile del reato di danneggiamento seguito da incendio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica ed eseguite dagli agenti della sezione investigativa del Commissariato, hanno preso le mosse dall’incendio avvenuto a Gela lo scorso 4 settembre 2020, intorno alle ore 03.00, allorquando una volante della Polizia di Stato, è intervenuta in via Livorno, per la segnalazione di un’autovettura in fiamme.
Sul posto anche i vigili del fuoco che, dopo avere domato le fiamme, hanno riscontrato la natura dolosa dell’incendio che ha coInvolto quattro autovetture e il prospetto della facciata di un palazzo. Le fiamme sono state alimentate mediante l’utilizzazione di liquido accelerante; la prima autovettura ad essere avvolta dalle fiamme è stata una Fiat 600, quindi, il fuoco si è propagato in direzione delle altre vetture parcheggiate nei pressi, una Chevrolet Kalos, una Fiat Punto e una Mercedes Classe A. Nell’occorso è intervenuta anche di personale sanitario, in quanto alcuni dei presenti avevano accusato dei malori, dovuti all’inalazione dei fumi.
L’incendio ha provocato anche l’annerimento di tutto il prospetto dello stabile di via Livorno nr. 88, il danneggiamento del portone d’ingresso, delle avvolgibili del primo e secondo piano, del tubo di scarico dell’acqua piovana, dei motori dei condizionatori, del passamano dei balconi, dei fili elettrici e fibra ottica, nonché la morte di due volatili tenuti in gabbia al secondo piano. I poliziotti, dopo le prime incombenze, hanno provveduto a sentire alcune persone informate sui fatti, apprendendo notizie utili a ricondurre il grave gesto ad una vicenda sentimentale conclusasi in modo burrascoso e al gesto di ritorsione del giovane destinatario dell’odierno provvedimento nei confronti del nucleo familiare dell’ex compagna.
Fondamentali per giungere all’individuazione del piromane, le immagini videoregistrate dai sistemi di videosorveglianza privati, le dichiarazioni delle parti lese e la disamina dei tabulati e del traffico telefonico intervenuto fra l’incendiario e la ex compagna. La Procura della Repubblica di Gela, sulla base delle risultanze investigative del Commissariato, ha presentato istanza per l’odierna misura cautelare al G.I.P. in tempi brevissimi. Il Gip, valutati i fatti, ha emesso l’odierno provvedimento al fine di impedire nuove azioni di rappresaglia da parte del giovane contro la sua ex.
“L’epilogo dell’indagine riveste particolare importanza – ha dichiarato il dirigente del Commissariato dr Salvatore Tito Cicero – tenuto conto della frequenza con la quale in questo Centro contenziosi fra cittadini, con spregio per le regole del vivere comune, spesso sfocino in vili atti vandalici, intrinsecamente insidiosi e suscettibili di potere determinare conseguenze irrimediabili.Continua ad essere un vero e proprio nervo scoperto della città di Gela quello degli incendi di autovetture a scopo di ritorsione, tuttavia il lavoro di squadra tra l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine consente di perseguire tali allarmanti fenomeni”.
NISCEMI denunciati per rissa dodici persone due dei quali minorenni
Il Commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi ha denunciato dodici persone per il reato di rissa; dieci di essi, tra i diciotto e i quarantacinque anni, alla Procura della Repubblica di Gela e due minori alla Procura della Repubblica per i minorenni di Caltanissetta. A due ventenni che hanno innescato la violenta lite per vecchi rancori, un venticinquenne e un ventisettenne entrambi niscemesi, è stata contestata la rissa aggravata e il porto ingiustificato di oggetti atti a offendere.
Martedì sera pattuglie della Polizia di Stato del Commissariato e dell’Esercito Italiano sono intervenute in Via Marconi, dove era stata segnalata una violenta rissa in corso. Le pattuglie, giunte nei pressi di una rivendita di frutta e verdura, teatro dell’episodio criminoso, hanno indentificato tutte le persone presenti. Dalle dichiarazioni raccolte tra le persone identificate e dalla visione delle immagini del sistema di video sorveglianza presente all’interno dell’attività commerciale, gli agenti hanno ricostruito le circostanze che hanno dato origine alle violenze, riconducibili a vecchi rancori intercorsi tra due ventenni.
Un ventisettenne, poco prima, notando transitare il rivale venticinquenne a bordo della propria autovettura in compagnia della fidanzata, gli ha scagliato un frutto con l’intento di colpirlo. Da ciò è scaturita la reazione del venticinquenne, il quale ha raggiunto il suo aggressore all’interno del negozio di ortofrutta, colpendolo al capo con un cavo elettrico, subendo a sua volta colpi di bastone. In aiuto al ventisettenne sono sopraggiunte diverse persone che si trovavano nei pressi. In aiuto al venticinquenne è giunta la fidanzata.
A seguito delle percosse, sette dei dodici corrissanti hanno riportato ferite guaribili tra i tre e i cinque giorni per escoriazioni e lievi traumi. Tutte e dodici le persone denunciate sono state condotte in Commissariato e sottoposte a rilievo foto dattiloscopici presso la polizia scientifica. I predetti sono, inoltre, stati sanzionati per violazione delle misure di contenimento del Covid-19, per mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
NISCEMI, positivo covid trovato per strada, aveva l’obbligo di rimanere a casa
Altro positivo al Coronavirus trovato domenica sera scorsa per strada dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi. Il ventenne niscemese, che ha l’obbligo di permanere presso la propria abitazione, poiché positivo al Coronavirus, è stato trovato dai poliziotti in un luogo di ritrovo di giovani. Il trasgressore è stato denunciato in stato di libertà alla Procura di Gela per inosservanza dell’ordine dato per impedire la diffusione di una malattia infettiva. Benché asintomatico, nei giorni scorsi era risultato positivo al virus e messo in quarantena dall’Azienda sanitaria provinciale, presso il proprio domicilio, isolato anche dai suoi familiari, secondo quanto previsto dai protocolli sanitari. La pena prevista per chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo, è l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda. Il giovane, dopo la contestazione del reato da parte dei poliziotti, è stato posto nuovamente in isolamento domiciliare.
(fonte: Ufficio Comunicazione Questura di Caltanissetta)