La giunta comunale ha deliberato in extremis la proroga dell’affidamento in “house” alla propria partecipata Ghelas, di vari servizi comunali fino al 31 dicembre 2020.
La delibera è stata approvata il 29 giugno scorso, il giorno prima la scadenza dell’affidamento contrattuale effettuato con delibera del consiglio comunale a fine anno 2019. Secondo il contratto di affidamento, infatti, spetta alla giunta l’eventuale proroga del servizio (senza modifiche e/o integrazioni) mentre rimane di esclusiva competenza del consiglio la rinnovazione (con modifiche e/o integrazioni) da adottare con delibera.
Confermati i servizi seguenti in affidamento alla società di house providing: segretariato sociale, portierato, servizi cimiteriali, verifiche tributarie, tributi, bilancio, servizi demografici, Ced, Suap, sua edilizia, servizio tecnico lavori pubblici ed archivio, patrimonio, manutenzione ordinaria e straordinaria stabili comunali, tutela ambiente e territorio, manutenzione straordinaria verde pubblico, manutenzione straordinaria buche stradali, manutenzione straordinaria parcheggi, strisce blu, pubblica illuminazione, efficientamento energico pubblica illuminazione. Dall’elenco si evince, chiaramente, che senza la Ghelas multiservizi, il comune vedrebbe la propria attività fortemente ridimensionata.
Da ciò discende l’importanza di una partecipata la cui posizione di comando viene considerata dalla politica equivalente ad un assessorato, se non addirittura due, secondo alcuni. Non sono mancate nei mesi scorsi le polemiche attorno la figura dell’amministratore delegato, Francesco Trainito, che il sindaco Lucio Greco ha nominato senza coinvolgere gli alleati. Una nomina che tanto il primo cittadino quanto l’ad della Ghelas continuano a definire “tecnica”, ma che è stata mal digerita da pezzi della maggioranza, specie innanzi ad esternazioni pubbliche dal sapore “politico” effettuate da Trainito, non solo a mezzo stampa, ma anche e soprattutto attraverso social come facebook.
Ciò ricordato, il nostro auspicio rimane quello di approfittare di questo ulteriore semestre di proroga, invece, per definire quel ripensamento sulla natura di questa società, che la stessa amministrazione aveva annunciato. Un ripensamento, nella forma e nella sostanza di un piano industriale a tutti gli effetti, che ridia dignità e la giusta collocazione alla società totalmente partecipata dal Comune, senza considerarla più una sorta di “tappa buchi” con servizi – sopra elencati – a macchia di leopardo. Servizi che siano esclusivi, che il comune decide di esternalizzare completamente alla Ghelas, chiamata a provvedere con personale formato e competente, in una pianta organica logica e coerente, distante anni luce dall’attuale accozzaglia incongruente e sconclusionata che la contraddistingue.
Una società che sia tale, operante in modo efficace ed efficiente, con tanto di misuratori del rendimento. Una spa collegata all’unico socio proprietario in virtù della nomina dell’apice amministrativo, ma per il resto slegata ed indenne rispetto ad ogni ingerenza politico-clientelare. Giusto come avviene per altre partecipate comunali, nel resto della penisola. Un qualcosa, dunque, che è possibile oltre che doveroso fare. Un qualcosa che rappresenterebbe davvero un segnale di cambiamento e discontinuità rispetto al passato, anche recente.