I numeri non mentono mai e l’ascesa che si temeva nell’isola ed in città, per ora, fortunatamente non c’è stata.
Gli esodi dal nord verso il sud, la Sicilia e in particolare Gela, sono finiti da un pezzo. Si attendono gli esiti dei numerosi tamponi a cui si stanno sottoponendo coloro che si erano messi in quarantena volontaria. Ci sono poi gli asintomatici, che sono ancora una faccenda tutta da comprendere nei suoi rivolti. Quindi non si può abbassare la guardia e, rimanere a casa, anche per le imminenti festività pasquali, deve continuare ad essere un imperativo assoluto.
La crescita in termini di contagiati è minima cosi come quella dei decessi, anche se la sola morte di un essere umano è una notizia che fa comunque male. Nel momento in cui andiamo in stampa, a Gela i contagiati sono giunti a nove. Di cui tre – dunque un terzo – in terapia intensiva: due a Gela ed uno a Modica. Altri due sono ricoverati in reparto al presidio gelese e quattro non sono stati ospedalizzati: sono cioè in isolamento obbligatorio domiciliare. Sono saliti a tre, purtroppo, i decessi di gelesi al nord.