Premesso che la via Ventura ricade nel pieno centro storico di Gela ed è soggetta a frequente traffico sia veicolare che pedonale, che le ridotte dimensioni della strada 2
non consentono una libera circolazione pedonale se non dopo aver atteso il passaggio dei veicoli, che occorre convivere con la necessità del parcheggio delle auto dei residenti che necessariamente devono occupare un tratto di marciapiede altrimenti non rimane sufficiente spazio per la circolazione delle auto, e degli eventuali automezzi di soccorso, che le condizioni disastrose della via Ventura sono state segnalate con svariate lettere e foto trasmesse al Comune di Gela.
Il Comune di Gela settore Lavori Pubblici e Decoro Urbano, con la nota Prot. 58589 del 23/05/2017, aveva assicurato che era in itinere un progetto di riqualificazione della suddetta via, promessa passata oramai nel dimenticatoio.
Oggi la via Ventura si presenta in uno stato di degrado vergognoso e indescrivibile, è impraticabile sia ai pedoni sia ai veicoli, sono presenti buche dove l’acqua piovana ha creato il suo percorso preferenziale per defluire sotto il manto stradale con in il rischio di improvvisi sprofondamenti della sede stradale.
Nella medesima via si assiste spesso a continue rotture delle condotte d’acqua potabile che alimentano le utenze abitative e dove l’acqua di trasforma in una fanghiglia giallastra che arriva ai rubinetti delle abitazioni.
Di recente si è verificata la fuoriuscita di acqua potabile nel tratto di condotta all’altezza del civico 110 con la conseguente fuoriuscita di acqua potabile per circa quindici giorni nonostante ripetute segnalazioni a Caltacqua defluendo attraverso le buche presenti nella strada.
Per la presenza zone dissestate si assiste spesso alla caduta di persone che si trovano a percorrere la via Ventura.
Altrettando grave e la transitabilità del marciapiede prospiciente la Scuola Elementare Santa Maria di Gesù, collocata nella parte superiore della medesima via, dove i bambini che vi circolano, per andare a scuola, sono altamente esposti al rischio di caduta per la presenza di buche per effetto degli alberi secchi rimossi.
(arch. Luigi D’Antoni)