Il presidente della Regione Nello Musumeci(nella foto), in occasione della sua recente visita in città, ha annunciato che è stato firmato il contratto con l'Ati aggiudicataria, in forza di una sentenza del Cga, dei lavori del “Museo delle Navi” di Gela al Bosco Littorio.
All'Ati spetta la redazione del progetto esecutivo e quindi l'inizio di un primo blocco dei lavori, con soldi regionali. Esclusa, quindi, la provvisoria collocazione della triremi all'Istituto delle suore benedettine. Le casse della triremi, invece, verranno allocate nella parte nuova del museo archeologico, dopo aver demolito il padiglione costruito negli anni ’80, in virtù di un accordo con il comune di Gela. Resta da capire con quali soldi avverrà tale trasferimento: fondi regionali o prelievi dal fondo compensazioni Eni?
La notizia era tanto attesa e fa il giro della città, fino a convincere Franco Cassarino – appassionato sub ed oramai storico collaboratore di Soprintendenza del mare e Guardia costiera, a cui si devo enormi ed importanti scoperte archeologiche durante le sue ricerche lungo il fondale e ad interrompere lo sciopero della fame iniziato nella stessa mattinata.
«Quanto appreso – ci spiega Cassarino – è un grande risultato per Gela che avrà il suo Museo delle navi. Oltre alla triremi frazionato nelle casse, ci sono altre due navi che saranno esposte al Museo delle Navi, così come tutti i "reperti del mare" che sono ospitati al momento dal museo archeologico.
Anzi, nel momento in cui sarà demolita una parte del Museo Archeologico, parte dei reperti dello stesso possono essere ospitati al Bosco Littorio. Di navi, altresì, ne mancano altre sei all'appello, secondo i reperti che ho recuperato nelle mie immersioni. Per cui non riesco a nascondere la mia soddisfazione alla notizia dello sblocco di questa prima tranche dei lavori, giacché non si tratta solo di questo. Gela ha tutte le carte in regola per diventare un centro d'eccellenza minimo regionale, di restauro della ceramica e del legno bagnato.
Le potenzialità sotto questo punto di vista sono straordinarie, considerata la "ricchezza di reperti" del nostro mare, a testimonianza di una grande civiltà che negli anni ha costantemente caratterizzato questo lembo del mediterraneo. Ci potrà essere la possibilità per corsi di studi universitari e ricerche di settore. E' il mio grande sogno – ci confessa – e lo dico apertamente. Spero che si convincano ad intitolare il nascente Museo del Bosco Littorio al compianto Sebastiano Tusa. In sua memoria. In proposito – conclude Cassarino – sto preparando una bella iniziativa per metà gennaio, di più non posso svelare».
L’intervento del presidente della Regione siciliana è servito a chiarire e mettere i puntini su una querelle che aveva animato, inutilmente, il dibattito nelle settimane trascorse, con tanto di scontro che ha fatto da corollario tra assessore e consigliere di maggioranza, relative al trasferimento delle casse della triremi all’Istituto delle suor benedettine. Musumeci ha lasciato chiaramente intendere la follia di una tale operazione dopo aver aspettato due gradi di giudizio amministrativo per dare seguito ad una gara pubblica espletata per i lavori al Bosco Littorio. Per il Presidente Musumeci, riguardo ai tempi, prima di iniziare i lavori, è ragionevole pensare che per il progetto esecutivo passeranno almeno 3 mesi. Per la fine dei lavori e dunque per l’inaugurazione trascorreranno almeno due anni.