L'eventualità che Gela si ponga sempre più alla testa della battaglia contro il gestore del servizio idrico integrato nell'ex provincia nissena, è verosimile.
Ma non è parimenti da escludere il contrario e cioè che Gela rimanga del tutto isolata, o quasi, in questa battaglia. Nel momento in cui andremo in edicola si svolgerà l'assemblea plenaria del gruppo social "Fuori Caltaqua" nel cuore cittadino, in Piazza Umberto I, a partire dalle 18:30. Un'adunanza che anticipa di un paio d'ore la seduta monotematica del consiglio comunale sulla problematica idrica che si terrà, a pochi passi più avanti, nella casa municipale la stessa serata di venerdì.
Il gruppo si è dato già un comitato ristretto composto per il momento dagli organizzatori ed amministratori del gruppo social ma che, in caso di forte adesione nell'assemblea spontanea di venerdì, è destinato ad allargarsi ad altri cittadini. Verrà stilato un documento che il comitato porterà in aula consiliare, alla presenza di tutti.
L'eventualità che Gela si ponga sempre più alla testa della battaglia contro il gestore del servizio idrico integrato nell'ex provincia nissena, è verosimile. Ma non è parimenti da escludere il contrario e cioè che Gela rimanga del tutto isolata, o quasi, in questa battaglia. Nel momento in cui andremo in edicola si svolgerà l'assemblea plenaria del gruppo social "Fuori Caltaqua" nel cuore cittadino, in Piazza Umberto I, a partire dalle 18:30. Un'adunanza che anticipa di un paio d'ore la seduta monotematica del consiglio comunale sulla problematica idrica che si terrà, a pochi passi più avanti, nella casa municipale la stessa serata di venerdì.
Il gruppo si è dato già un comitato ristretto composto per il momento dagli organizzatori ed amministratori del gruppo social ma che, in caso di forte adesione nell'assemblea spontanea di venerdì, è destinato ad allargarsi ad altri cittadini. Verrà stilato un documento che il comitato porterà in aula consiliare, alla presenza di tutti.
Occhi puntati anche su chi, fra i rappresentanti del popolo eletti al civico consesso, diserterà con giustificazioni surrettizie e sospette i lavori in aula.
Non è dunque meramente fantasioso ipotizzare che il sindaco possa uscire da quella seduta con in mano un mandato civico e politico al fine di condurre una seria lotta rivendicativa contro i conguagli esosi, la non continua erogazione del servizio, la scarsissima qualità dell'acqua e molto altro ancora.
Così come non è casuale la convocazione della maggioranza ad una "sorta di verifica" programmata per il giorno prima, giovedì, al fine di non ripetere il brutto film messo in onda nella seduta monotematica sulla “Ghelas”. La parola d'ordine è il ritorno alla compattezza. Sull'acqua, argomento su cui la cittadinanza è molto sensibile, la maggioranza non può permettersi il lusso di evidenziare qualche screzio. Ma la politica, specie dalle nostre parti, è tutto tranne che una scienza esatta e può succedere la qualsiasi.
Come non è assolutamente da sottovalutare quanto accaduto a Caltanissetta dove diversi sindaci, primi cittadini di comuni soci dell'Autorità d'ambito territoriale, si sono riuniti ed hanno accettato la proposta di Caltaqua volta a rateizzare le bollette del terzo trimestre contenenti i conguagli per l'applicazione, a partire dall'1 gennaio 2018 - con effetto dunque retroattivo in barba all'art. 11 delle "disposizioni sulla legge in generale" (che anticipano di fatto i codici del nostro ordinamento giuridico) -, la nuova articolazione tariffaria avallata dal Commissario straordinario dell'Aato CL 6 in liquidazione e sulla quale non si è opposto nessun sindaco in carica sul finire dell'estate dello scorso anno, in un periodo coincidente a Gela con la sfiducia a Messinese.
Se non fosse chiaro, rateizzare la bolletta significa pagarla, altro che protesta! Fra i presenti alla riunione non c'era il sindaco di Gela, ma c'erano quello di Caltanissetta e Villalba che fanno parte della Commissione tecnica chiamata (alla fine del mese) di nuovo a relazionare alla Presidenza della Regione e stavolta a prendere una decisione definitiva sulla possibilità di risolvere il contratto con Caltaqua ovvero chiedere altro.
Sono infatti tre, in conclusione, le vie per uno scioglimento contrattuale. Una l'abbiamo già accennata appena sopra: cioè la "risoluzione anticipata per inadempimento" chiesta alla Presidenza della Regione dalla Commissione Tecnica che si riunirà il 30 novembre. L'altra è la "revoca" dell'affidamento decisa dall'ancora non costituita Ati (Assemblea Territoriale Idrica), ai sensi dell'Art. 5 comma 4 della Lr. 19/2015.
La terza è la class-action. Se quest'ultima attiene ai cittadini che si organizzano, le prime due attengono alla politica e soprattutto vedono il Comune di Gela impossibilitato ad agire contro il gestore singolarmente, ma collettivamente con il resto dei comuni (soci) del nisseno, o quantomeno la maggioranza (in termini di quote azionarie dell'Ato) di essi.
L'unica via, alternativa e preesistente alle tre citate, in cui il Comune di Gela poteva e potrebbe ancora agire singolarmente era e potrebbe ancora continuare ad essere l'inserimento in una nuova autorità d'ambito con l'abbandono di quello nisseno in seguito all'avvenuto passaggio alla Città metropolitana di Catania, ad oggi negato dalla Regione siciliana nonostante tutti i passaggi disposti dalle leggi in vigori fossero stati correttamente effettuati.