Al carcere di contrada Balate il reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

Al carcere di contrada Balate il reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

Il 3 ottobre ha avuto inizio la missione del Reliquario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, in visita nella città di Enna presso la parrocchia San Giovanni Battista guidata da don Filippo Celona. La missione si è conclusa con la visita lunedì al carcere di Gela e poi quello di Enna.


Grazie all’impegno del cappellano del carcere fra Emanuele Artale, alla disponibilità del direttore della Casa Circondariale di contrada Balate Cesira Rinaldi e al direttore in missione dottoressa Giorgia Gruttadauria, i detenuti e il personale in servizio, hanno potuto pregare ed ammirare da vicino il reliquiario.

Presenti il comandante della polizia penitenziaria Luigi Carfì, la dottoressa Viviana Savarino responsabile del settore educativo, i gruppi di volontariato Rinnovamento dello Spirito Santo e Comunità di Sant’Egidio che operano all’interno della struttura, e circa quaranta detenuti.

«La visita del reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa – ha affermato fra Emanuele – si inserisce nell’iniziativa diocesana di portare il reliquiario nelle tre case circondariali della diocesi di Piazza Armerina. La visita ha coinvolto tutte le persone dell’istituto: personale amministrativo, sanitario, di polizia penitenziaria e detenuti».

Dopo un breve momento di presentazione e di preghiera all’interno della cappella con il personale amministrativo e di polizia penitenziaria sotto la guida del missionario Sergio Vinci, il reliquiario è stato trasportato nella sala teatro per la celebrazione eucaristica presieduta da don Raffaele Aprile, vicerettore della Basilica Santuario di Siracusa, insieme al cappellano e a don Filippo Celona. I detenuti hanno effettuato il servizio liturgico.

«I detenuti – ha proseguito fra Emanuele – hanno accolto molto bene l’iniziativa. Hanno vissuto questo momento con attenzione, partecipazione e tanta gratitudine. Hanno pregato con molta riverenza. Il segno delle lacrime – ha concluso – è un segno umano che richiama la presenza di Dio nella vita di ciascuno e il peregrinare del reliquiario ci mostra la compagnia di Dio nel cammino dell’uomo, con le sue difficoltà e gioie. Con questo momento mariano abbiamo voluto affidare a Maria le nostre vite, tutto il cammino della casa circondariale e tutta l’azione pastorale che vivremo insieme».

La Lacrimazione è avvenuta a Siracusa nel 1953, dal 29 agosto al 1° settembre. Da un’effigie mariana in gesso smaltato posta come capezzale nell’abitazione di due giovani coniugi, scaturirono lacrime. La Lacrimazione si ripeté almeno 58 volte. La notizia si diffuse rapidamente e la casa divenne meta di incessanti pellegrinaggi. Dalle analisi e dagli esami effettuati, quel liquido che sgorgava dagli occhi della Madonnina fu qualificato "lacrime umane" e il fenomeno fu dichiarato non spiegabile scientificamente.