Nell’incantevole scenario del teatro Villa Greca di Gela andrà in scena il 18 agosto una delle più famose tragedie di Eschilo, Prometheus per la regia di Daniele Salvo.
Giovedì, nel corso della conferenza stampa, sono stati resi noti i particolari relativi alla solenne cerimonia di inaugurazione del teatro Villa Greca. Presenti l’imprenditore Luigi Greca e la moglie Maria Garofalo, Fabiola Polara e Walter Miccichè per la Pro Loco, Angelo Fasciana della Kroma Production, il produttore Michele di Dio e il regista Daniele Salvo. Alle loro spalle, una scultura raffigurante il volto di Eschilo. È una delle tre opere realizzata dal maestro Antonio Insulla, che saranno esposte il 18 agosto. L’evento è promosso dalla Kroma Production in collaborazione con la Pro Loco Gela. La mission è quella di dare il via ad una nuova stagione culturale. Il teatro Villa Greca è un luogo ricco di bellezza e di fascino. Un vero gioiello incastonato nella macchia mediterranea tra aree archeologiche di inestimabile valore e che consente di allungare lo sguardo verso il mare, così vicino, da poterlo quasi sfiorare… uno spazio infinito nel quale perdersi e sognare.
«Questa era una villa destinata a scomparire» ha affermato Luigi Greca. «I lavori sono iniziati nel 2008 e ancora continuano. Sono stati fatti tanti sforzi per salvarla e dare un segnale alla città: mettendo a punto le cose vecchie, si possono fare meglio le cose nuove. Quest’opera nasce da un sogno. Oggi, quel sogno si è avverato. Cerchiamo di frenare questa ondata di modernità in una città che è storica. Il mio obiettivo, non è lanciare solo questo teatro, ma l’arte a Gela. Da soli non si va da nessuna parte. Se lavoriamo insieme, risolveremo i problemi di questa città».
«Non abbiamo mai pensato di mollare – ha aggiunto Maria Garofalo – non è nel nostro carattere. Gela ha dato tanto anche a noi, così abbiamo pensato di dare alla città quello che abbiamo ricevuto».
«Kroma – ha dichiarato Angelo Fasciana – nasce due anni fa, con la voglia di voler scommettere nel territorio, nei giovani. Grazie anche all’incontro con Michele di Dio, abbiamo deciso di mettere in scena Prometheus. Non è stato facile, ma siamo qui. Dietro alle grandi cose, c’è sempre tanto lavoro. Speriamo che questa sarà la scintilla che accenderà il fuoco per il futuro».
«Si è formata una squadra di persone che vogliono e sanno lavorare» ha continuato il produttore.
«È arrivato il momento di fare – ha detto Walter Micciché». «Portare le tragedie greche a Gela, significa portarle nel suo teatro naturale. Questa città ha fame e sete di cultura».
«La cerimonia di inaugurazione del Teatro Villa Greca con il Prometeo di Eschilo – ha detto Fabiola Polara – fondatrice e presidente della Pro Loco Gela – si pone in continuità con la nostra azione di promozione turistica del territorio che è cominciata a partire dagli esordi delle attività della Pro Loco qualche anno fa. Una continuità che molto ha a che fare con l’evento da noi promosso il 14 Luglio 2017 all’interno del Parco archeologico di Caposoprano all’ombra delle mura Timoleontee quando andò in scena Dionysus».
«In un paese che chiude i teatri, che sbarra il passo alla cultura – ha affermato il regista – sono commosso e incantato da questa idea di aprire un teatro in un luogo straordinario. La tecnologia facilita le nostre vite, ma ci fa perdere anche tanto di noi stessi, del sentimento delle cose, della poesia, della quotidianità. La riflessione nel nostro spettacolo è anche questa. L’obiettivo è quello di raggiungere lo spettatore, di emozionarlo, immergerlo in una esperienza sensoriale completa».
«Ringraziamo l’intera famiglia non solo per questa opera – ha concluso il vicesindaco Terenziano – ma anche per quello che quotidianamente fa nel nostro territorio. Purtroppo, molte volte, i tempi della burocrazia non coincidono con i tempi della cultura e su questo c’è molto da lavorare. Ce l’abbiamo fatta. Il connubio tra Comune e ente privato che sceglie di investire sul nostro territorio, deve andare di pari passo. Avere questa splendida struttura a pochi passi dal mare, ci inorgoglisce».