Il 13 giugno scorso, a mezzogiorno, si sono chiusi i termini perentori per la presentazione delle domande per la selezione di iniziative imprenditoriali nei territori dei comuni dell’area di crisi industriale di Gela tramite ricorso al regime di aiuto di cui alla L. 181/89. In totale sono state sei le richieste pervenute.
L'avviso è stato pubblicato con Circolare adottata dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) del 6 febbraio 2019, mentre lo sportello si è aperto alle ore 12 del 15 marzo 2019. Secondo quanto si legge nella stessa circolare ministeriale “sono ammissibili alle agevolazioni di cui alla L.181/89 le iniziative che: a) prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, con spese ammissibili
non inferiori a 1,5 milioni di euro; b) comportino un incremento dei livelli occupazionali esistenti nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento”. Le agevolazioni concedibili sono un “finanziamento agevolato pari al 50% degli investimenti ammissibili e un contributo in conto impianti e alla spesa” (a fondo perduto), ma senza superare nel complesso il “75% del totale del programma di spesa ritenuto ammissibile”.
Come anticipato sopra, le domande pervenute ad Invitalia sono state 6 per un totale di agevolazioni richieste pari a quasi 67 milioni di euro, un programma di investimenti pari ad oltre 90 milioni di euro, nonché 200,5 unità lavorative in termini di nuova occupazione. I 5 proponenti per 6 iniziative sono: a) Caltanissetta Service In House Providing Srl (partecipata del Libero Consorzio di Caltanissetta che è socio unico), codice ateco “38.32.30” (recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse), con un totale di investimento previsto pari a 2.663.000 euro, di cui 1.997.250 euro di agevolazioni richieste e 1,5 unità lavorative in termini di nuova occupazione; b) Capital srl, codice ateco “55.10.00” (Alberghi, Banqueting, Catering e Bar; attività postali, di corriere e connesse al trasporto aereo/marittimo;
editoria; produzione e distribuzione materiale cinematografico, video e programmi televisivi; software e giochi per computer; servizi alle imprese, ecc.), con un totale di investimento previsto pari a 1.992.587,27 euro, di cui 1.494.440,44 euro di agevolazioni richieste e 11 unità lavorative in termini di nuova occupazione; c) Migliorin srl, codice ateco “10.39.00” (lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi), con un totale di investimento previsto pari a 75.000.000 euro, di cui 56.250.000 euro di agevolazioni richieste e 150 unità lavorative
in termini di nuova occupazione; d) Meta Carpenteria Group srl, codice ateco “25.62.00” (Lavori di meccanica generale), con un totale di investimento previsto pari a 2.859.170 euro, di cui 1.244.000 euro di agevolazioni richieste e 6 unità lavorative in termini di nuova occupazione; e) ancora Capital srl, codice ateco 55.10.00 (Alberghi, Banqueting, Catering e Bar; attività postali, di corriere e connesse al trasporto aereo/marittimo;
editoria; produzione e distribuzione materiale cinematografico, video e programmi televisivi; software e giochi per computer; ecc.), con un totale di investimento previsto pari a 1.992.587,27 euro, di cui 1.494.440,44 euro di agevolazioni richieste e 11 unità lavorative in termini di nuova occupazione; f) infine, Brunetti Packaging srl (azienda gelese con sede nella zona industriale), codice ateco “22.29.09” (Fabbricazione Materie Plastiche), con un totale di investimento previsto pari a 5.884.411 euro, di cui 4.413.308,25 euro di agevolazioni richieste e 21 unità lavorative in termini di nuova occupazione. L'iter istruttorio a questo punto prevede dapprima una verifica, per tutte le domande presentate, della sussistenza dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni, per poi passare alla definizione di una graduatoria scorrendo la quale verranno valutate le domande fino eventualmente all’esaurimento dei fondi disponibili.
Va ricordato che la strategia per il rilancio dell’area, basata sul sostegno finanziario agli investimenti per il rafforzamento e la riqualificazione del settore produttivo, l’attrazione di nuovi investimenti, il potenziamento della logistica e al rilancio dell’occupazione, è attuata attraverso il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) elaborato e gestito da Invitalia, approvato con l'Accordo di Programma del 23 ottobre 2018 siglato dal ministero dello Sviluppo Economico, dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dalla Regione Siciliana,
dal Libero Consorzio comunale di Caltanissetta, dal Comune di Gela e prevede l’impegno di risorse pubbliche per complessivi 25 milioni di euro (di cui 15 a valere sul Pon Imprese e Competitività e 10 messi a disposizione dalla Regione Siciliana) stanziati per l’attuazione della Legge 181/89. Sono parte integrante del PRRI tutti gli interventi previsti nel “Patto per la Sicilia” riguardanti non solo il comune di Gela, ma anche gli altri comuni compresi nell'area di crisi industriale complessa, oltre a quelle che fino ad oggi si sono confermate pure “utopie infrastrutturali”, come la definizione del sistema portuale ed il completamento dell'autostrada Siracusa-Gela.
L’area di crisi industriale complessa di Gela è stata dichiarata per il territorio di 23 Comuni compresi nei seguenti Sistemi Locali del Lavoro: Gela (comuni di Gela e Niscemi), Mazzarino (comuni di Mazzarino e San Cono), Vittoria (comuni di Vittoria e Acate), Caltagirone (comuni di Caltagirone, Mirabella Imbaccari e San Michele di Ganzaria) Riesi (comuni di Riesi e Butera), Caltanissetta (comuni di Caltanissetta, Delia, Marianopoli, Montedoro, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco e Sommatino), Piazza Armerina (comuni di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca e Pietraperzia).
L'Area di Crisi industriale complessa di Gela tocca 4 ex province, vale a dire i liberi consorzi di Caltanissetta, Enna e Ragusa, unitamente alla Città metropolitana di Catania. Nove Distretti produttivi, fra quelli individuati dalla Regione siciliana, sono ricompresi in tre dei quattro enti territoriali intermedi interessati dall’area di crisi: 5 nella Città Metropolitana di Catania; 3 nel Libero consorzio di Ragusa ed 1 nel Libero consorzio di Enna. Il Distretto del Ficodindia del Calatino Sud Simeto è l’unico localizzato in un Comune (San Michele di Ganzaria, Ct) compreso nel Sistema Locale del Lavoro di Caltagirone all’interno dell'area di crisi complessa.