Beccata dai finanzieri alle porte di Gela, a bordo di un taxi carico di hashish, una donna di 35 anni – B.G. originaria di Palermo – è stata arrestata e associata alle carceri di Agrigento.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi, quando, nell’esecuzione di un posto di controllo finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, sulla Statale 115, nei pressi della zona industriale di Marina di Butera, zona di contrada Burgio, i finanzieri gelesi hanno fermato, tra i diversi mezzi di trasporto, anche un taxi proveniente da Palermo e diretto a Gela, con a bordo, in qualità di passeggera, la donna, poi fermata ed arrestata.
Sin dalle prime domande, B.G. sarebbe apparsa particolarmente nervosa e preoccupata. Atteggiamento che deve aver insospettito i militari.
Dai controlli effettuati sulla sua identità sarebbero emersi precedenti specifici a suo carico. Da qui, ulteriori approfondimenti avrebbero permesso di rinvenire, in due borsoni risultati appartenenti alla donna, numerosi pacchetti di hashish, del peso di circa 1 kg ciascuno, per un quantitativo complessivo di circa 30 kg di sostanza stupefacente.
Le Fiamme gialle del Gruppo di via Romagnoli, su parere conforme del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Gela, hanno proceduto al sequestro di quanto rinvenuto e all’arresto in flagranza della donna, per il reato di detenzione ai fini dello spaccio della sostanza psicotropa, conducendola presso la Casa Circondariale "Petrusa" di Agrigento, non essendo la Casa Circondariale di contrada Balate di Gela omologata ad ospitare donne. L’accusa è di detenzione di droga ai fini di spaccio.
La sostanza sembrerebbe fosse destinata alla vendita nel comprensorio gelese. Al dettaglio, avrebbe fruttato al mercato illegale circa 300 mila euro.
Nella nota informativa delle Fiamme gialle si rileva che l’attività svolta in questa direzione «si inserisce nella più ampia azione di intensificazione riguardante i servizi, svolti quotidianamente dai reparti del Corpo, finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti ed alla salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica».