E’ una brutta storia di mazzette tra avvocati e magistrati quella che viene fuori da un primo filone di indagini condotte dalla Procura di Perugia e che vede nell’occhio del ciclone il pm della Procura di Roma Luca Palamara, ex componente togato del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati.
Palamara – come riporta l’agenzia Ansa – è sotto inchiesta per avere ricevuto 40 mila euro dagli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara “per favorire la nomina di Giancarlo Longo, non andata a buon fine, a procuratore capo presso il Tribunale di Gela”.
Amara attualmente è in carcere con l’accusa di aver tentato di “aggiustare” alcuni processi, Palamara respinge fermamente le accuse. L’anno scorso è finito in carcere lo stesso Longo, accusato dalla Procura di Messina di essere implicato in una storia di corruzione in atti giudiziari.
Secondo quanto scrivono i pm della Procura di Perugia, la mazzetta di Calafiore e Amara a Palamara sarebbe stata consegnata quando il magistrato rivestiva il delicato ruolo di componente del Csm.
Nell’inchiesta stanno emergendo nuovi particolari che investirebbero altre procure. A Gela, poi, come sappiamo, due anni fa venne nominato l’attuale procuratore Fernando Asaro. Resta da capire perchè il magistrato Longo avesse interesse ad occupare il posto di procuratore a Gela, una sede che non pare sia così tanto ambita.