“Oltre il medioevo verso la modernità” la lezione artistica di Leonardo (nella foto).
Questo è il titolo della lezione – conferenza, che si è svolta martedì 28 maggio presso la sede Unipegaso, tenuta dal prof. Giuseppe Ingaglio, storico dell’arte e consulente dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici di Piazza Armerina. L’incontro è stato promosso dal Rotary Club presieduto da Manlio Galatioto, dal Rotaract Club Gela e dall’associazione Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” del presidente Andrea Cassisi. Come da titolo, l’argomento trattato è stato Leonardo da Vinci, ricordato il 2 maggio per i 500 anni dalla morte. La figura di Da Vinci, nel nostro Paese, non è stata ricordata a dovere, come in Francia, dove tutt’ora è celebrato.
Un personaggio storico che ha messo la cultura e gli interessi al centro della propria vita, praticando vari ambiti: architetto, pittore, scienziato, filosofo, scenografo, scrittore ingegnere militare e ingegnere idraulico. Tra tutte queste attività, però, è nota la spiccata passione per la pittura. Nell’età moderna, vi era la specializzazione del sapere. Tutti dovevano essere specialisti in qualcosa. Inoltre, tutto andava verificato per proporre un visione ideale. Leonardo, presentava tutte queste caratteristiche.
Era sempre incuriosito da ogni cosa lo circondasse, cercando di studiarne tutti gli aspetti. Nella pittura, darà un costante impegno e un raffinato equilibrio sia nei colori che nello schema compositivo. Particolare, la riproduzione dei paesaggi, minuziosa per dare un senso d’immersione nell’ambiente. Tanti i dipinti entrati nella storia, tra questi il Cenacolo. La creazione, commissionata nel 1494, legata al convento di Santa Maria delle Grazie, con il dipinto destinato alla celebrazione della famiglia Sforza, ha delle particolarità. Sullo sfondo, sono disegnate tre finestre, quella al centro dove è posizionato il Cristo, è più grande delle altre due presenti. Questo è stato fatto per dare maggiore risalto e importanza alla figura principale del lavoro.
Altro dipinto di rilievo, la Gioconda. La donna raffigurata è identificata come Lisa Gherardini. Leonardo, ha riprodotto ogni minimo particolare della donna, che la identificasse anche in quel determinato periodo storico. Altro lavoro molto conosciuto è la Dama con l’ermellino. La donna raffigurata (intorno al 1488) è identificata con Cecilia Gallerani. In questo lavoro, emerge la proporzione dei tratti del corpo raffigurati. Lungo collo e mani molto grandi con le quali è tenuto stretto l’ermellino. Questo è stato fatto per rappresentare la forza all’interno del contesto.
Dell’epoca del Rinascimento è risaputa la “rivalità” tra Leonardo e Michelangelo, a causa della differenza generazionale e dei caratteri diversi, il primo più riflessivo, il secondo maggiormente impulsivo. Ai due fu commissionato un lavoro, che consisteva nel dipingere le pareti del Palazzo Vecchio di Firenze.
A Leonardo fu chiesto di riprodurre la Battaglia di Anghiari, al rivale invece, la Battaglia di Càscina. Entrambi i lavori non furono portati a compimento, con il primo che aveva progettato il dipinto seguendo sempre le sue idee e il modus operandi.
Soddisfazione per il seguito di pubblico e per la rilevanza dell’incontro è stata espressa dalle associazioni locali chiamate in causa.