Si è svolto mercoledì 22 maggio, presso l’auditorium del Liceo delle Scienze Umane, l’incontro promosso da Ananke, in collaborazione con Progetto Clinico le Ginestre dal titolo “Piatti e specchi delle mie brame…verso dove stiamo andando?” Ha introdotto e moderato Nuccia Moselli, psicologa – psicoterapeuta, Responsabile Centro Clinico Ananke.
E’ intervenuto Leonardo Mendolicchio Psichiatra – Psicoanalista, Membro dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi e autore di diversi articoli scientifici e divulgativi sui disturbi del comportamento alimentare, in dialogo con Elena Cimino psicologa, Giada Costa autrice e regista, Salvatore Di Simone psicologo, Giuseppe Infurchia psicologo, e Sandra Scicolone dirigente scolastico.
Tema dell’incontro i disturbi del comportamento alimentare. I presenti hanno ascoltato vari modi di analizzare e riflettere su una problematica che si riscontra nei ragazzi e le ragazze, che soprattutto in età adolescenziale, si trovano a combattere dei traumi o delle ossessioni, quest’ultime a causa della ricerca errata della “perfezione”.
Inoltre, si è parlato dell’importanza della parola, uno strumento utile per raccontare della propria vita, che spesso crea un senso di ambiguità per il timore di quello che potrebbe pensare chi ascolta e della necessità di ritrovare nella propria vita uno stimolo per seguire un desiderio, un sogno da realizzare.
Al termine della conferenza è stata messa in scena la rappresentazione teatrale del tema trattato dal titolo Gemma, scritta e diretta da Giada Costa, con la partecipazione di Maria Chiara Pellitteri e Silvia Trigona.
Soddisfatta della partecipazione all’incontro e dei risultati ottenuti dal Centro Nuccia Moselli: «Sono felice di aver visto molta gente interessata all’incontro. Il mio studio ha aperto le porte ad un gruppo di psicologi e psicoterapeuti molto preparati. Siamo una bella squadra. Uno dei venti centri italiani privati di eccellenza nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Un centro – continua – che è conosciuto e che oggi ha avuto un grande riconoscimento.
Anoressia, bulimia, obesità, disturbi alimentari come vigoressia e ortoressia, hanno alle spalle ferite, traumi e ossessioni. Noi – conclude – ci prendiamo cura dei disagi che sottostanno tali disturbi. Nel nostro lavoro c’è tanto impegno e altrettante soddisfazioni a livello umano».