Mentre Gela, Niscemi e Piazza Armerina attendono l’esito del ricorso presentato al Tar contro l’indizione delle elezioni di secondo livello per dare compiuta applicazione della legge sul riassetto degli enti intermedi, la Regione ritiene di poter mettere le cose a posto finanziando le vecchie province.
Quello che pubblichiamo qui di seguito è la “Proposizione di norme straordinarie per il raggiungimento degli equilibri di Bilancio 2019/2021 delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi della Regione Siciliana”, con speficica richiesta del rinvio delle elezioni già fissate. Queste le proposte dei deputati Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia.
1) approvazione del rendiconto della gestione degli esercizi 2018 e precedenti, anche se il relativo bilancio di previsione non è stato deliberato.
2) Utilizzo ai sensi dell’art.187 del D.Lgs.267/2000, dell’avanzo di amministrazione libero e destinato, per garantire il pareggio finanziario e gli equilibri stabiliti dall’art.162 del D.Lgs.267/2000, in fase di predisposizione del Bilancio 2019/2021.
3) In attesa della completa attuazione di quanto previsto nell’accordo firmato il 19 dicembre 2018 tra il Ministro dell’Economia e delle Finanze ed il Presidente della Regione Siciliana, gli enti di cui al comma 1, al fine di utilizzare le risorse pubbliche trasferite per la realizzazione di interventi infrastrutturali, anche in assenza di Bilancio, sono autorizzati, altresì, ad effettuare le necessarie variazioni di entrate ed uscite necessarie per l’utilizzo di dette risorse.
4) Per il triennio 2019/2021, sono assegnati in favore dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane della Sicilia, 150 milioni di euro per l'anno 2019, 100 milioni di euro per l'anno 2020 e 100 milioni di euro per l'anno 2021, quale misura atta a favorire gli equilibri strutturali di tali Enti intermedi e consentire l'assolvimento delle funzioni fondamentali degli stessi. Tale norma, consente il riallineamento degli Enti intermedi siciliani rispetto alle dotazioni finanziarie assegnate agli Enti intermedi delle regioni a statuto ordinario. La copertura finanziaria verrà garantita mediante l'utilizzo delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
5) Per gli anni 2019, 2020 e 2021 le Città Metropolitane ed i Liberi Consorzi della Regione Siciliana, in deroga alla legislazione vigente, possono utilizzare le entrate derivanti da proventi di alienazioni patrimoniali senza vincoli di destinazione, per il ripianamento dei disavanzi di amministrazione.
6) Nella considerazione che Il decreto legge "proroga termini" n. 91/2018 (art. 1, comma 2-ter) ha disposto l'istituzione di un tavolo tecnico-politico, presso la Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali, per la redazione di linee guida finalizzate all'avvio di un percorso di revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province e delle Città Metropolitane, che il tavolo tecnico ha iniziato l'esame della questione del riordino delle province e della ridefinizione delle Città Metropolitane e il 24 aprile 2019 il Governo ha presentato una proposta di riordino per Province e Città Metropolitane ai rappresentanti di Comuni, Province e Regioni; nelle more della definizione, di un quadro generale della normativa vigente in materia di ordinamento e funzioni degli Enti Locali si deve provvedere al rinvio delle elezioni già fissate per il prossimo 30 giugno 2019.
Impegna il governo della Regione e per esso
a) L’assessore al Bilancio e Finanze, ad adottare tutte le iniziative tendenti al recepimento delle normative nazionali al fine di consentire l’assolvimento dei compiti istituzionali previsti dalle specifiche disposizioni legislative, per i Liberi Consorzi Comunali e le Città Metropolitane della Sicilia, in deroga alle vigenti disposizioni generali in materia di contabilità pubblica, autorizzando gli interventi urgenti finalizzati a contenere la crisi finanziaria degli Enti intermedi.
b) L’assessore alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica a far quanto necessario ed urgente, nel minor tempo possibile,al fine di adottare i relativi provvedimenti tendenti allo slittamento della data della tornata elettorale come già fissata per il 30 giugno 2019.