Nella giornata del 9 aprile scorso, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno dato esecuzione a due misure di custodia cautelare in carcere e varie perquisizioni nel territorio nisseno.
L’attività d’indagine, avviata nell’ottobre 2014 dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Gela e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, rappresenta un filone della più ampia rete di spaccio che già nell’aprile 2018 era stata portata alla luce nell’ambito dell’indagine “Cuis”, per la quale gli uomini dell’Arma di Gela avevano eseguito nove misure cautelari .
Attraverso una serie di accertamenti tecnici, si è giunti quindi all’attività odierna, dove sono stati acquisiti elementi indiziari gravi e univoci relativi all’esistenza e piena operatività di un altro sodalizio dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina nel territorio di Gela facente riferimento alla figura di Antonio Radicia.
L’operazione, eseguita dai militari del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Gela, è stata denominata “Smart”, nome mutuato dal tipo di veicolo utilizzato per la fiorente attività di spaccio nel centro gelese da uno dei protagonisti, Rocco Grillo, con la quale effettuava le cessioni agli acquirenti direttamente presso le loro abitazioni, e, soprattutto, nei locali della movida gelese nell’area di Piazza Sant’Agostino.
L’attività investigativa, attraverso una vasta ed attenta attività tecnica perpetrata con l’osservazione dei movimenti degli indagati - mediante prolungati servizi di O.C.P.- ha permesso di evidenziare, altresì, la stabilità del vincolo associativo e la permanenza del pactum sceleris: un’autentica organizzazione di uomini e mezzi protesa consapevolmente al compimento di una copiosissima serie di delitti in materia di stupefacenti.
La struttura dell’associazione: Il soggetto preminente, punto di riferimento per gli associati, è stato identificato nel citato Antonio Radicia.
Attorno allo stesso ruotavano altre figure, tutte operative quali: quali Rocco Grillo, Emanuele Brancato, principale fornitore della cocaina.
Il principale canale di approvvigionamento dello stupefacente del gruppo è stato individuato nella figura di del Brancato che riusciva a gestire ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, avendo contatti con trafficanti calabresi ed a sua volta gestiva un grosso giro di spaccio.
L’attività d’indagine è stata resa ancora più complessa perché, attraverso le intercettazioni, si è accertato l’uso di un linguaggio criptico nelle comunicazioni tra i sodali ed un largo utilizzo dei social.
Per la cessione dello stupefacente o, per converso, la richiesta di stupefacente da parte degli acquirenti, le comunicazioni avvenivano esclusivamente mediante lo scambio di sms con schede telefoniche intestate ad ignare persone, con i malviventi che provvedevano a sostituirle continuamente per evitare di farsi identificare. Quale linguaggio criptico, per accordarsi sulla quantità e luogo d’incontro, usavano parole di uso quotidiano quali ad esempio “caffè”, “merit” “vieni a casa da 8”, per intendere una dose da 80,00 euro, “bingo”, “vieni dietro la pizzeria da Dan 4”, per indicare il luogo e il quantitativo richiesto ovvero una dose da 40,00 euro, ecc..
Durante l’attività tecnica di intercettazione telefonica è stato stimato che il giro d’affari gestito dal gruppo, nel corso di una giornata, fosse di almeno € 800,00/1.000,00 per un volume mensile di circa 24.000,00/30.000,00 euro.
L’attività tecnica esperita dalla Sezione Operativa ha visto l’ascolto di intercettazioni telefoniche e ambientali, per la durata complessiva di circa 1 anno.
I soggetti arrestati sono Rocco Grillo di Gela, 27 anni; Antonio Radicia di Gela, 34 anni, già sorvegliato di Ps;
Contestualmente sono state svolte anche perquisizioni personali e locali nelle abitazioni degli indagati.
I soggetti coinvolti dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione, trasporto, detenzione illecita di stupefacenti.