L’Admo chiama, Niscemi e Mazzarino rispondono, mentre Gela allarga gli orizzonti verso la donazione del midollo osseo, grazie anche al gran lavoro svolto da alcuni anni a questa parte dell’instancabile Giacomo Giurato, anima e cuore di questa associazione, che al pari dell’Adas, a Gela come a Mazzarino, si attestano a sistemi-guida per la diffusione della donazione solidale.
«Il trapianto del midollo osseo – spiega Bruna Ferranti, referente del gruppo donatori di Niscemi – è l’unica terapia che può guarire malattie come la leucemia. La sola chemioterapia toglie gran parte della malattia ma non guarisce del tutto».
Una grande rete internazionale collabora per mandare il midollo osseo, carico di cellule staminali emopoietiche, da una parte all’altra del pianeta in base alle compatibilità dei pazienti. Servono i registri: più persone sono disponibili a donare, più si alza la possibilità per il paziente di trovare il midollo osseo di cui ha bisogno.
Ed è quello che hanno fatto i volontari di Niscemi durante la 39ª Sagra del Carciofo, dove sono riusciti a reclutare ben 23 nuovi potenziali donatori del midollo osseo. «Siamo felicissimi di questo risultato – aggiunge la volontaria Greta Ercolani – a conferma del lavoro svolto dal gruppo Admo di Niscemi. Una realtà nata lo scorso anno che comincia a fare numeri importanti.
«Per poter diventare un donatore di midollo osseo – aggiunge la volontaria Admo, dott.ssa Morena Monteleone – bisogna essere in buona salute, pesare almeno 50 kg e avere tra i 18 e i 35 anni. Una volta iscritti si può essere chiamati per donare fino ai 55 anni».
Mazzarino è un’altra piccola realtà animata da un elevato senso solidale, con il suo neonato gruppo di donatori Admo, intitolato a “Rocco Di Benedetto”. Faranno parte di questo gruppo Daniele Mazzapica, Salvatore Capostagno, Giuseppe Lo Bartolo, Giuseppe Vincenti e la famiglia Di Benedetto. La signora Ines Vincenti, mamma di Rocco Di Benedetto, ha voluto ringraziare Giacomo Giurato.