Consulta e Comitato di Niscemi per i Liberi Consorzi contro la Regione

Consulta e Comitato di Niscemi per i Liberi Consorzi contro la Regione

La Consulta Niscemi per Catania e il Comitato Liberi Consorzi di Niscemi, rappresentati rispettivamente da Gaetano Buccheri (nella foto a destra) e da Luigi Gualato (nella fotoa sinistra), hanno diffuso nei giorni scorsi un comunicato di dura critica nei confronti dei vertici della Regione.

Motivo gli adempimenti ancora in itinere per dare concretezza alla volontà espressa con referendum dalla popolazione del grosso centro nisseno, che come Gela e Piazza Armerina vorrebbero passare con la Città Metropolitana di Catania.

I due esponenti, riconosciuti nelle rispettive cariche, nella loro nota a firma congiunta (per la prima volta senza i rappresentanti di Gela e Piazza Armerina) denunciano che “Ancora una volta la Regione siciliana viola le proprie leggi”.

E aggiungono: «Il presidente Nello Musumeci, come il predecessore Rosario Crocetta, non rispetta la volontà dei cittadini di Niscemi, Gela e Piazza Armerina di lasciare i Liberi Consorzi di Caltanissetta ed Enna e passare alla Città Metropolitana di Catania.

Queste tre comunità, con i referendum del 2014, si espressi chiaramente per cambiare la propria collocazione territoriale. Negli anni 2014 e 2015 i rispettivi Consigli comunali hanno deliberato due volte a maggioranza qualificata confermando la volontà popolare. La Regione Siciliana ha ritenuto efficaci le delibere consiliari dei tre Comuni con provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 maggio 2015.

Nonostante l’iter previsto dalle Leggi Regionali n. 8/2014 e n. 15/2015 sia stato concluso dai Comuni di Niscemi, Gela e P. Armerina, la Giunta Regionale e l’ARS continuano a disattendere, con atteggiamento dilatorio, un proprio obbligo: quello di apportare le variazioni ai territori della Città Metropolitana di Catania e ai Liberi Consorzi di Caltanissetta ed Enna.
La Consulta NiscemiXCatania e il Comitato Liberi Consorzi Niscemi, quindi, chiedono formalmente al sindaco Massimiliano Conti di “dare incarico legale ad un costituzionalista-amministrativista, al fine di difendere, attraverso il Tar, la volontà del Comune di Niscemi di aderire alla Città Metropolitana di Catania, chiaramente e democraticamente espressa da due consigli comunali e dai cittadini unanimi con il referendum confermativo».

La nota di Buccheri e Galato riporta anche integralmente l’articolo 44 della legge regionale n. 15 del 2015 che la Regione avrebbe disatteso e che continuerebbe a disattendere, non approvando il disegno di legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane, nonostante i Comuni di Niscemi, Gela e Piazza Armerina abbiano completato il percorso amministrativo imposto dalle leggi regionali 8/2014 e 15/2015.
Legge 4 agosto 2015, n. 15. Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane

Articolo 44
Norma transitoria in materia di adesione alla Città metropolitana di Catania ed al libero Consorzio comunale di Ragusa
1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con deliberazione del consiglio comunale adottata a maggioranza assoluta dei componenti, i comuni di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che hanno deliberato di aderire al libero Consorzio comunale di Catania, ed il comune di Licodia Eubea, che ha deliberato di aderire al libero Consorzio comunale di Ragusa, ai sensi degli articoli 2 e 9 della legge regionale 24 marzo 2014, n. 8, possono deliberare di aderire rispettivamente alla Città metropolitana di Catania ed al libero Consorzio comunale di Ragusa.
2. Nell’ipotesi di variazione territoriale ai sensi del comma 1, il Governo della Regione presenta all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane.