La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha richiesto al Gip l’emissione della misura cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Retucci, classe 88, pluripregiudicato
per reati contro il patrimonio, la persona ed in materia di stupefacenti, resosi responsabile dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni, rapina, tentata estorsione, in atto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, misura eseguita stamani dalla Polizia di Stato.
L’attività di indagine veniva avviata a seguito dell’intervento di personale del Commissariato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, avvenuto nella tarda serata del 4 febbraio scorso, a seguito della segnalazione di una persona aggredita.
La persona veniva identificata per un giovane di 32 anni il quale presentava numerose ecchimosi ed abrasioni al volto riconducibili ad un pestaggio subito, per come acclarato, nel pomeriggio del giorno precedente.
Gli accertamenti esperiti dalla squadra di Polizia giudiziaria di questo Commissariato permettevano di fare piena luce sulla vicenda individuando, da un lato, l’autore del pestaggio e, dall’altro, ricostruendo il movente che aveva scatenato l’aggressione.
Veniva appurato che il Retucci, pretendeva dalla vittima la somma di 1500,00 euro quale corrispettivo per la consegna, avvenuta circa un mese addietro, di 15 grammi di cocaina; questi, dopo aver chiesto il corrispettivo in denaro pattuito, non avendo ricevuto dalla vittima quanto stabilito dopo averlo colpito con schiaffi e pugni al volto e averlo percosso con una frusta gli sottraeva il portafogli ed il telefonino cellulare.
Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, veniva effettuata perquisizione domiciliare che permetteva di rinvenire 20 grammi circa di cocaina. 10 grammi circa di hascisc, 100 euro in contanti, celati all’interno del citofono di casa, un bilancino di precisione ed un cutter utilizzato per tagliare l’hascisc.
Dopo le formalità di rito, Giuseppe Retucci, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Gela, a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.