In settimana, la vicenda Muos è approdata nelle aule del Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, che ha preso in esame il ricorso contro la precedente sentenza del Tar.
All’udienza palermitana non si è presentata l’Avvocatura dello Stato. Assenza che i grillini hanno sbandierato come una vittoria dei cittadini. Sulla vicenda, il Coordinamento regionale dei Comitati No Muos, il giorno dopo l’udienza del Cga, hanno diffuso la nota che segue, alla quale è seguita una nota dell’on. Trizzino
In questi giorni molti avvocati del Coordinamento dei Comitati No Muos avevano provato a spiegare che l’assenza dall’udienza, non supportata da un ritiro delle memorie precedenti, sarebbe stata un vero e proprio boomerang.
La presidente del Collegio del Cga Rosanna De Nictolis, su richiesta degli avvocati, ha dovuto ammettere che nessuna nuova memoria era stata presentata e che l’Avvocatura non fosse presente in udienza. In sostanza nel procedimento rimane solo la memoria con la quale il ministero della Difesa si opponeva al ricorso delle nostre associazioni che, qualora fosse invece accolto, dichiarerebbe illegittima la costruzione del Muos (che ha violato, tra le altre cose, il vincolo di inedificabilità). Il ministero della Difesa rimane quindi saldamente in difesa del Muos.
Adesso nessuno provi a sbandierare, come successo poche ore dopo la fine dell’udienza, la richiesta con cui il ministero della Difesa si è visto rifiutare dalla Avvocatura la lettera di rinuncia alla difesa del Muos perché non fattibile tecnicamente.
Avrebbero dovuto saperlo i dotti consulenti legali della Ministra Trenta, assieme all'avvocato e on. Trizzino, come non fosse “normativamente previsto” e fuori tempo massimo “recedere dalla posizione processuale precedentemente assunta neanche “eventualmente ritirando le memorie già depositate”.
Anche in questo caso i nostri avvocati si erano chiaramente espressi in una nota stampa sottolineando che il termine per la presentazione delle memorie è di 30 giorni prima dell'udienza e che, oltretutto, l'assenza dell'Avvocatura serve solo a rimarcare le posizioni prese in precedenza.
Non può quindi essere una giustificazione quella comunicazione. E non si provi ad addossare la colpa all’Avvocatura o addirittura al procedimento amministrativo: per smantellare il Muos ci vuole un atto politico, non le solite giravolte equilibristiche dietro cui nascondersi. Il resto è politichese.
Avevamo inoltre già segnalato la falsità e l'inconsistenza delle promesse dei deputati Giampiero Trizzino, Gianluca Rizzo e Stefania Campo in seguito all'incontro, manifestatamente inconcludente, col Ministro Elisabetta Trenta. Costoro avevano comunque urlato a gran voce di stare "dalla parte dei cittadini".
Sono semmai dalla parte di quelli a stelle e strisce, o meglio dei potenti e delle industrie della guerra, come dicono i fatti di oggi, assieme alle richieste di risarcimento danni ad altri attivisti di qualche ora fa da parte del Viminale, o la mancata scarcerazione di Turi Vaccaro.
I risultati dimostrano una perfetta continuità con i precedenti governi Pd e Forza Italia.
L'unica novità possibile per noi è e rimane lo smantellamento del Muos e delle 46 antenne.
Per questo chiediamo sin da ora la convocazione di un Consiglio comunale straordinario.
Nel frattempo, invitiamo tutti l'8 dicembre a Niscemi alla Manifestazione No Muos!
Ora e sempre, No Muos!
(Coordinamento regionale dei Comitati No Muos)
Gianluca Trizzino (M5S): dimostreremo la pericolosità onde elettromagnetiche
Ho letto alcuni commenti negativi sull’operato del M5S e commenti che sostengono come la lettera del ministro della Difesa con la quale si chiede all’Avvocatura della Stato di recedere dalla posizione processuale non sia mai esistita, o peggio ancora, che il M5S abbia tradito le sue battaglie ambientali. Il M5S si è sempre battuto contro il Muos e lo ha fatto con atti concreti, non a parole.
Lo ha fatto anche ieri.La posizione assunta dal Ministro per la Difesa, ad esempio, è inequivocabile perché non lascia spazio ad interpretazioni: lo Stato è contro il Muos”. Così in lungo post su Facebook il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino, parlando del ricorso sul Muos, il sistema satellitare della marina militare in costruzione in contrada Ulmo a Niscemi (Cl). Trizzino ha postato sul social una missiva del ministero della Difesa relativa ai ricorsi presentati dal comune di Niscemi e Legambiente.
“La lettera del Ministro c’è, esiste e la riportiamo qui in basso a favore dei pochi detrattatori che ancora sostengono il contrario – continua il parlamentare _. Per la prima volta nella storia, lo Stato italiano si schiera a difesa dei cittadini e contro l’impianto satellitare. Il Muos è un sistema di telecomunicazione ad esclusivo servizio delle forze armate americane, che non ha nulla a che vedere con la sicurezza della nostra nazione. Quindi, coloro che sostengono che il ministro della Difesa o qualunque altra autorità italiana possa entrare e smantellarlo con una chiave inglese, dice una grande fesseria”.
“Il Muos, grazie alla complicità dei precedenti Governi (di destra e di sinistra), ha ottenuto - aggiunge - tutte le autorizzazioni le quali hanno resistito al processo amministrativo fino al secondo grado di giudizio. Dunque, chi racconta che lo Stato oggi può revocarle, non conosce il riparto delle competenze amministrative e, con molta probabilità, parla o scrive non avendo nulla di meglio fare (come me in questo momento)”.
“Quanto fatto ad oggi dal Governo del Cambiamento, forse a qualcuno non basta e allora si lamenta, attaccando il M5S. Non basta neppure a me basta e non abbiamo mai detto che la battaglia si ferma qui – afferma Trizzino - Vogliamo intraprendere una campagna di monitoraggio delle onde elettromagnetiche prodotte dalle parabole americane utilizzando strumenti più precisi".
"Per questo – conclude il parlamentare– abbiamo chiesto il coinvolgimento dei ministeri della Difesa e dell’Ambiente. Perché, nonostante il Tar non ci abbia dato ragione la prima volta, vogliamo dimostrare che il Muos è dannoso e sulla base dei risultati assunti, colpirlo con nuove azioni politiche e giudiziari. Così stanno i fatti. Il resto sono posizioni (legittime, ci mancherebbe) di chi forse non ha approfondito con dovizia la storia di questa vicenda”.
(Ufficio stampa Gruppo M5S Ars)