Teatro. La compagnia Antidoto premiata al festival di Vittoria

Teatro. La compagnia Antidoto premiata al festival di Vittoria

Riconoscimento importante per Emanuele Giammusso e Guglielmo Greco (nella foto).

La coppia artistica, che da anni si esibisce al cineteatro Antidoto e per tutta la Sicilia, è stata protagonista nei giorni scorsi alla terza edizione del “Festival Amatoriale Città di Vittoria” nel quale sono stati premiati come attori protagonisti. Nella serata, riconoscimento anche per Maria Grazia Sanzo nella categoria “Migliore attrice protagonista” e per il regista e attore Luigi Licata nella categoria “Migliore attore caratterista”.

La felicità per il premio è uno stimolo in più per i progetti futuri. La stagione teatrale invernale del teatro Antidoto prevede la messa in scena, per Giammusso e Greco, del lavoro “La leggenda di Colapesce” nel mese di novembre, “Il vitalizio” di Luigi Pirandello a febbraio e “La Vita è una farsa” di Antonello Capodici ad aprile. Emanuele Giammusso ha raccontato la storia del duo con Greco, dagli inizi fino ai giorni d’oggi.

Da quanto tempo recitate insieme e come è nata l’idea di creare una compagnia?
«La compagnia è nata negli anni 90, io e Guglielmo Greco ci conosciamo da circa 28 anni. L’ idea è nata da un gruppo di amici con la passione per il teatro e la volontà di cimentarsi in qualcosa di nuovo che potesse essere d’aiuto anche per Gela. Da qui l’idea del nome Antidoto, ci piace identificarci come l’antidoto della città».

– A Gela siete conosciuti. Vi aspettavate tutto questo riscontro nel seguire i vostri lavori?
«Assolutamente no. Noi lavoriamo per la gente, per il pubblico che ci segue. Il riconoscimento ed il riscontro positivo si ha solo se il lavoro viene fatto bene e per fare in modo che questo accada è essenziale non auto elogiarsi, ma pensare sempre di dover accontentare le esigenze di chi ti guarda. Nel teatro così come nella vita non bisogna partire con l’obiettivo di sentirsi elogiato, ma è importante che siano gli altri a riconoscere il tuo vero valore. A noi i complimenti ci fanno molto piacere anche perché non lavoriamo per avere un guadagno economico».

– Qual è il lavoro che vi rappresenta o vi piace portare in scena maggiormente?
«Il lavoro che più ci rappresenta e che ci piace portare in scena è “La fortuna con la effe maiuscola” di Eduardo De Filippo. Il numero delle volte in cui l’abbiamo ripetuto è impossibile da definire».

– C’è una commedia che vi piacerebbe interpretare?
«No, anche perché penso che abbiamo portato il repertorio principale. Adesso pensiamo a portare nostri inediti».

– Quali sono le principali difficoltà che incontrate nel vostro lavoro teatrale?
«Direi che difficoltà importanti non ne incontriamo. Naturalmente, il nostro nemico principale è il tempo. Come si può immaginare, facciamo questo per passione e quindi bisogna trovare il modo di far conciliare questo impegno con il lavoro settimanale, ma non rappresenta un problema. Per quanto riguarda lo spettacolo in se, l’unico inconveniente che può capitare è dimenticare qualche battuta ed in quel caso è importante saper improvvisare».

– Qualche giorno fa, siete stati premiati al Festival di Vittoria. Cosa rappresenta per voi questo premio?
«E’ sempre una bella soddisfazione ricevere un premio. Ti gratifica per il lavoro svolto e ti sprona a fare sempre meglio. E’ meraviglioso ricevere un riconoscimento in coppia come nel nostro caso. Il riconoscimento più bello, però, resta il divertimento della gente».

– Cosa porterete in scena nella stagione teatrale invernale?
«Porteremo tre commedie “La leggenda di Colapesce”, “Il vitalizio” e “La vita è una farsa”. Inoltre, stiamo lavorando ad un copione nuovo ed è risaputo che più si scrive e più vengono idee nuove. Oltre a noi si esibiranno varie compagnie. Speriamo che saranno in molti ad abbonarsi».