Il Tar rimette in corsa la quinta lista di Greco

Il Tar rimette in corsa la quinta lista di Greco

Zafarana in veste di relatore ed il dr. Roberto Valenti in veste di terzo componente, condividendo una delle due censure formulate dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, «circa l'erroneità della decisione della Commissione Elettorale, allorquando afferma che detta irregolarità si configura quale vizio non sanabile in via postuma, ha accolto il ricorso ed ha annullato il provvedimento di esclusione della lista ricorrente».

E' quanto si legge nella nota inviata ai media dall'avvocato amministrativista di origine agrigentina Rubino. La sentenza è immediatamente esecutiva “ope legis” e la lista “Un'altra Gela” potrà, così, partecipare alla competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Gela.

All'indomani del termine ultimo, perentorio, di presentazione delle liste, “Un'Altra Gela” a sostegno del candidato Lucio Greco, era stata infatti esclusa dalla Commissione elettorale circondariale di Gela, perché l'allegato 1 bis non recava le sottoscrizioni e relative autenticazioni dei due “presentatori materiali” della lista, considerandola un'irregolarità sostanziale non sanabile. Innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, hanno proposto ricorso uno dei ventiquattro candidati, Pierpaolo Grisanti, affiancato da due sottoscrittori della lista, Mario Greco e Dario Lisciandra: «la giustizia ha trionfato – ha tuonato il candidato a sindaco Lucio Greco -, è stata rispettata la volontà popolare.

Il confronto democratico, in questo modo, non viene mortificato e tutta la coalizione che mi sostiene è pronta ad affrontare la campagna elettorale con maggior entusiasmo. C’è sollievo dopo tanta sofferenza – ha proseguito l'avvocato gelese -, anche perché i tentativi di inquinare il normale dibattito democratico sono stati numerosi e per fortuna tutti falliti. Tutta la vicenda mi è servita a comprendere che la via da percorrere non sarà facile e mi spinge anzi a non sottovalutare nella loro reale dimensione motivi di crisi, ritardi e difficoltà. Rimango fiducioso che – ha concluso Greco -, con il contributo di tutti i miei amici e sostenitori, saprò trovare la giusta rotta per fare uscire la città dalla profonda crisi in cui versa».

Il Tar non ha accolto la prima censura proposta (le firme ed autenticazioni erano comunque presenti nell'allegato 1ter). Il collegio giudicante ha accolto invece la seconda censura: pur rilevando un'irregolarità nell'assenza delle due firme ed autenticazioni, la Commissione doveva applicare il Dprs n.3/1960, art. 18, comma 2, concedendo un giorno di tempo per presentare il documento mancante e sanare il “vizio”.